“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sevel verso la chiusura?
Fiat annuncia la disdetta dell'accordo con Psg dal 2016. Intanto i francesi si accordano con Toyota
SEVEL, BRUTTE NOTIZIE DALLA FIAT - Una 'soffiata' del nostro amico e collega, Walter D'Amario ci mette su una notizia che non è per niente piacevole per il futuro dell'economia della Val di Sangro, già alle prese con una profondissima crisi occupazionale. Il Gruppo Toyota e quello PSA (Peugeot-Citroen) hanno da poco annunciato di avere raggiunto un accordo per la produzione congiunta di veicoli commerciali leggeri destinati al mercato europeo. Si tratta di una Joint Vernture che avrà inizio dalla seconda metà dell'anno prossimo e si protrarrà sino alla fine del 2020, salvo imprevisti. L'accordo commerciale prevede, come primo passo, l'utilizzo degli attuali veicoli del gruppo francese, il Peugeot Expert e il Citroen Jumpy, riproposti anche con il marchio Toyota e successivamente lo sviluppo congiunto di nuovi modelli. Fin qui tutto bene. Ma cosa c'entra lo stabilimento della Val di Sangro in tutto ciò? Proviamo a spiegarvelo noi di Abruzzo Independent
LA DISDETTA DELL'ACCORDO CON PSG - L'accordo tra Toyota è PSA è potenzialmente molto pericoloso per l'economia abruzzese, ed in particolare per l'area automotive della Val di Sangro (indotto compreso) per due ragioni. Il primo - è naturale - perchè i due colossi molto probabilmente hanno deciso già di organizzare la produzione - attualmente gestita dal Gruppo Fiat con Sevel - altrove: in zone dove il costo di produzione e fiscale è infinitamente più basso (Serbia, Slovenia, Polonia, etc). La seconda ragione riguarda, invece, la decisione presa dal Gruppo Fiat che ha già annunciato di non essere intenzionato a rinnovare l'intesa con PSA (Peugeot-Citroen), in scadenza alla fine del 2016. Si tratta di un numero di veicoli considerevole, quasi 20mila in meno, quelli gestiti da Fiat per conto di terzi. Il che si tradurrà in una cospiqua riduzione di personale per ovvie ragioni di produzione. Ma a quella data cosa succederà allo stabilimento Sevel della Val di Sagr? Che fine faranno quei 6.200 lavoratori, già oggi alle prese con diverse settimane di cassa integrazione forzata, dopo che il Gruppo Fiat non dovrà più gestire la produzione dei veicoli di Psa (Peugeut-Citroen)? C'è il pericolo concreto di chiusura del più grande stabilimento di veicoli commerciali leggeri d’Europa o è soltanto una nostra ipotesi?
Marco Le Boeuf