“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sesso con ragazze madri
Ivo D'Agostino, 51 anni, a cui è contestata anche la concussione, avrebbe abusato di almeno 5 bisognose
CHIETI. ARRESTO ASSESSORE. CONTESTATI 5 EPISODI DI ABUSI SESSUALI. Da quanto sta emergendo dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Chieti, diretta dal dott. Francesco Costantini, sarebbero cinque gli episodi di abusi sessuali contestati ad Ivo D'Agostino, 51 anni, assessore comunale alla sanità, politiche della casa e protezione civile. Secondo la Procura, in pratica, venivano ricattate donne in difficoltà (ragazze madri o immigrate) che chiedevano per sé e per i propri figli una casa popolare. L'assessore avrebbe promesso un interessamento diretto nell'assegnazione degli alloggi Ater se le donne avessero accettato di fare sesso con lui. Tutti i casi di presunti abusi, tentati e consumati, sarebbero avvenuti negli uffici dell’assessorato.
PRESUNTI ABUSI COMINCIATI A NOVEMBRE 2011. Il dirigente della Mobile, Francesco Costantini, ha spiegato in conferenza stampa come è nata l'indagine che ha portato agli arresti domiciliari Ivo D'Agostino. Una delle vittime si è presentata in Questura lo scorso giugno per raccontare di essersi trovata in una situazione di difficoltà economica e di essersi presentata dall'assessore per chiedere aiuto. Da lì, poi, sarebbero cominciate le richieste sessuali da parte dell'assessore il quale le aveva promesso un alloggio se la donna avesse accettato di fare sesso con lui. Nel corso delle indagini, immediatamente attivate dopo la denuncia, sarebbe emerso come altre donne avessero subito lo stesso tipo di richiesta, fidandosi delle parole e del ruolo ricoperto dal politico teatino.
ASS.NE ZAPPING): «SOTTRARRE CHIETI ALL'UMILIAZIONE. DI PRIMIO SI DIMETTA». Il Presidente dell'Associazione "Zapping, l'idea che cambia", Giampiero Riccardo, in merito al clamoroso arresto dell'Assessore al Comune di Chieti Ivo D'Agostino, ha emesso il seguente comunicato. «Quando un politico arriva a speculare sulla disperazione dei cittadini, imponendo la propria 'autorità' per assegnare case popolari in cambio di prestazioni sessuali; si è oltrepassata la soglia della mediocrità. Siamo all'aborto della decenza; nei territori dello squallore puro, della desolazione culturale. Se l'umiliazione di avere garantito un tetto sicuro solo se disposti ad assecondare la spacconaggine e la libidine di un ‘guappetto’ di provincia, può essere compresa soltanto da chi ne è vittima; risulta però incomprensibile come il Sindaco Di Primio oggi cada dalle nuvole. Le violenze imputate sono state addirittura consumate all’interno degli uffici comunali e sempre a dire degli investigatori pare che gli ambienti politici/amministrativi fossero da tempo a conoscenza delle ‘pratiche’ di D’Agostino. L'accusa di concussione, tentata concussione e violenza sessuale e i conseguenti arresti domiciliari sono solo l'epilogo scontato della vicenda politica di un uomo patetico. Se un briciolo di dignità è rimasto in Di Primio e i suoi sodali, lo usino per sottrarre Chieti all'umiliazione definitiva. Si dimettano per culpa in vigilando, oggi stesso».
Redazione Independent