“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sequestrati a Montesilvano 10mila articoli e capi griffati contraffatti. Valore 150mila euro
Scoperta una seconda centrale di merce contraffatta. Le indagine della Finanza scattate dopo il pedinamento di alcuni senegalesi
PESCARA: SEQUESTRO DI 10.000 ARTICOLI E CAPI GRIFFATI, PER OLTRE 150.000 EURO. Prosegue senza sosta l’attività anticontraffazione delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Pescara, con l’individuazione di un secondo centro di contraffazione, in poco meno di una settimana. I Militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno infatti individuato a Montesilvano, un vero e proprio centro di contraffazione e deposito di merce contraffatta, dotato di ogni genere di macchinario utile, dalle cucitrici ed etichettatrici, finanche alle presse per la marchiatura a caldo dei marchi su maglie, felpe ecc.
L’attività nasce a seguito delle attività di controllo del territorio, da cui emergeva che in una palazzina di Montesilvano vi fosse un continuo andirivieni di cittadini extracomunitari che recavano al seguito grossi bustoni o borsoni verosimilmente contenenti merce contraffatta.
Pertanto, nella prima mattinata di ieri, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria accedevano nel predetto appartamento sito in una palazzina nelle vicinanze della pineta di Montesilvano, ove rinvenivano alcuni cittadini senegalesi intenti ad apporre marchi contraffatti su capi di abbigliamento anonimi, così trasformati in modelli di note griffes.
Ma soprattutto i militari rinvenivano, altresì, 10 macchinari tra macchine da cucire, punzonatrici, pressa di stampo a caldo utilizzata per la produzione di etichette nonché vari metri quadrati di pelle, decine di rocchetti di cotone di vari colori, un pc connesso ad un plotter per la creazione di etichette in plastica da applicare a caldo oltre a centinaia di etichette già stampigliate e numerosi capi di abbigliamento già pronti per la vendita.
Al termine delle operazioni due cittadini senegalesi venivano denunciati alla Procura della Repubblica di Pescara e si procedeva al sequestro di oltre 10.000 articoli.
La merce, immessa in vendita sul mercato regionale avrebbe reso oltre 150.000 euro.
Redazione Independent