“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Segno + per l'(agro)export
Economia - Segnali positivi per l'agroalimentare, in crescita del 12,3%. Bene l'esportazione del vino in Cina
SEGNALI POSITIVI - "L'Abruzzo agricolo cresce: ancora segnali positivi nelle esportazioni in agricoltura con il +20,3 per cento e nell'agroalimentare con il +12,3 per cento". A dare la notizia è l'assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, che analizza i dati Istat relativi al 2011: "Ancora una volta il settore agricolo e agroalimentare dimostrano di essere fattori chiave per la ripresa e su questo dobbiamo continuare a lavorare con determinazione". Il dato globale conferma un interessante trend di crescita con un importo delle esportazioni pari a 431.751.074 che significa un +12,3 per cento rispetto all'anno precedente (nel 2010 avevamo registrato un +13,5 per cento rispetto al 2009). Un dato ancora più significativo rispetto a quello nazionale che segna un +11,4 per cento negli scambi con l'estero.
BENE LA PRODUZIONE VINICOLA - Scendendo nel dettaglio inoltre vanno evidenziati gli straordinari risultati del vino, che ha confermato anche per il 2011 il superamento della soglia dei 100 milioni arrivando addirittura a 109.548.264, facendo segnare un balzo in avanti rispetto al 2010 (+5,7 per cento). "Se consideriamo le difficoltà economiche globali questo dato può essere letto con estremo ottimismo - sostiene Febbo - e rappresenta un prezioso bagaglio in vista di un importantissimo appuntamento internazionale come Vinitaly e SOL di Verona. L'export di prodotti agricoli abruzzesi può vantare un ottimo trend di crescita quindi, come del resto quello nazionale, anche grazie agli incrementi dei valori vantati dai Paesi emergenti come la Cina". Basti pensare che per quanto riguarda il comparto del vino tra il 2009 e il 2011 si è registrato un incremento del 69,1 per cento (+77,6 per cento per l'agroalimentare in generale). La quota maggiore per quanto riguarda la commercializzazione dei nostri vini però l'hanno fatta registrare i partner storici come Germania (+12,1 per cento rispetto all'anno passato), Stati Uniti e Canada mentre sono interessanti i valori relativi a Spagna, Francia e Giappone. "Se il vino resta il principe incontrastato degli scambi internazionali - ha consluso l'Assessore - non si possono sottovalutare le altre voci del comparto agroalimentare come la carne lavorata e conservata con un incremento di 36 milioni rispetto all'importo dell'anno precedente, i prodotti da forno (129 milioni), frutta e ortaggi (32 milioni) e soprattutto l'olio abruzzese che continua la sua ascesa con quasi 17 milioni di esportazioni mondiali".
Redazione Independent