“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Se Di Maio-Salvini dicono no, niente nuovo governo
Il quadro politico resta complessissimo: Cottarelli ha detto che c'è la speranza di un "esecutivo politico" ma lo spettro di nuove elezioni a luglio incombe. Che accadrà?
SE DI MAIO-SALVINI DICONO NO, NIENTE NUOVO GOVERNO. Ammirevole il tentativo di Di Maio, che ha detto: cerchiamo di avvicinarci a Mattarella, cerchiamo di mettere in pratica le sue richieste, ed altre considerazioni del genere. Di Maio non puo' piu' negare, a se stesso e agli italiani, che andando avanti di questo passo il Capo dello Stato sara' costretto a chiedere nuove elezioni. Questo e' chiaro a tutti. Ma non dimentichiamo che sono due i partiti in lizza per la formazione di un nuovo governo. Salvini ha risposto: non siamo un mercato, il presidente non puo' bloccare le nostre richieste perche' sono contrarie alla sua fede politica. E cosi' siamo arrivati al punto della questione: prima di tutto il presidente Mattarella e' stato eletto da una maggioranza di sinistra e lui non puo' dimenticarlo. Poi il presidente deve pensare al resto dell'Italia, che attende boccheggiando una decisione. Quindi cosi' stando le cose, e' inutile che dal Colle giungano nomi di ""probabili", di "forse", di "uomo che puo' salvare l'Italia". Resta il fatto, intoccabile, che se uno dei due (Di Maio e Salvini) dice no, non c'e' nome presentabile: il governo non si forma.
Personalmente capisco che chi ha votato per una persona, per un partito, vuole vedere rispettata la sua volonta'. Ma purtroppo la Costituzione italiana venne preparata, in verita', soltanto dopo la seconda Guerra Mondiale e troppe cose furono tenute in mente per cercare di fare contenti tutti. Ma in casi del genere, la verita' e' che alla fine non si accontenta nessuno. Resta una nuova elezione. Ora, sinceramente, ditemi voi, cambiera' sostanzialmente il risultato del voto? Dopo pochi messi il Colle si aspetta una nuova tornata di voti che raggiungera' il 51% per un partito? Punto e a capo, allora. Devono essere gl italiani a farsi sentire, a pretendere un piccolo aggiustamento (chiamiamolo cosi) alla legge che permettera' di dare il potere di governare a chi ha ottenuto piu' voti. Punto e basta. Sono passate molte decade ma gli italiani continuano ad accettare una situazione bislacca. Che cosa aspettate? E' vostro dovere (e avete il potere) di creare una nuova situazione che permettera' alla nazione (a 60 milioni di italiani) di divere in pace.
Benny Manocchia (USA)