“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Se D'Alfonso vincerà le elezioni Pd-Sel-Idv stracceranno la Carta d'Intenti?
Il tema della "questione morale" e della Carta di Pisa inguaiano la coalizione di centrosinistra alle prese con un "ginepraio" normativo e col peso di "Big" Luciano
I REGOLAMENTI SECONDO IL CENTROSINISTRA. Pensavamo che i fenomeni del cambiamento delle regole del gioco fosse la Casaleggio&associati che, da quando sono scesi in campo i "grillini", ne hanno cambiate una ogni tot, a seconda dei casi, tanto che raccapezzarci è diventato impossibile.
Esempi. Come non ricordarsi, infatti, la vicenda delle interviste televisive: era assolutamente vietato, pena la espulsione, andare in Tv.
Oppure le norme sulle candidature: A) Si doveva, in principio, avere partecipato almeno ad un'elezione amministrativa col MoVimento 5 Stelle; B) Non si doveva essere stati candidati con altri partiti, etc.... poi col tempo tutto, come abbiamo potuto osservare sia a livello locale che altrove, ci si è adattati alla realtà del paese.
Ma lasciamo stare, questa è un'altra storia.
Occupiamoci, invece, del tema "caldissimo" che sta coinvolgendo il vincitore delle primarie di coalizione per la carica di candidato governatore ossia Luciano D'Alfonso detto "Il Faraone".
Come è noto "Big" Luciano, fortemente indiziato vincitore alle elezioni del 25 maggio, ha strapazza gli altri candidati, trionfando con percentuali bulgare alle primarie di domenica scorsa.
Tuttavia, e di però ce ne sono sempre a pacchi, la domanda che ci si sta ponendo è la seguente: D'Alfonso è candidabile?
Secondo noi che scriviamo assolutamente sì, anzi è pure possibile che un uomo "politico" così determinato possa portare qualcosa di buono al martoriato Abruzzo. Il problema, semmai, sono le prese in giro e le regole che il centrosinistra (dal Partito Democratico all'Italia dei Valori, passando per Sinistra Ecologia e Libertà) hanno sottoscritto all'inizio della competizione: cioè un'autentico "ginepraio" da cui, a meno che non verranno rilasciate dichiarazioni shoccanti, difficilmente se ne portà uscire.
Di Cosa parliamo? Seguiteci e lo scoprirete
LA CARTA DI INTENTI PER IL CAMBIAMENTO ABRUZZESE (BY PD-SEL-IDV). Bisogna partire dal testo del documento "2020. L'Abruzzo da Cambiare. Carta d'intenti per il cambiamento abruzzese" sottoscritto dal Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà ed Italia dei Valori per le imminenti elezioni regionali che, al principio, pagina 2 recita così: "La questione morale sarà un cardine della coalizione e del suo governo. Ci impegniamo a porre fine all’occupazione da parte della politica degli enti e delle aziende pubbliche, i cui organi di gestione dovranno essere ridotti di numero e di entità e selezionati esclusivamente sulla base di criteri trasparenti di merito e con procedure di evidenza pubblica. Ci impegniamo ad adottare formalmente i contenuti della Carta di Pisa, che sarà parte integrante del Codice Etico della coalizione. Questi valori appartengono a forze politiche, associazioni, singoli cittadini e cittadine, comitati che noi chiamiamo a partecipare alle primarie per dare forza al progetto per cambiare l’Abruzzo".
CODICE ETICO PARTITO DEMOCRATICO. Poi, bisogna soffermarsi sull'art. 6 del Codice Etico del Partito Democratico che sottolinea che "lo Statuto indica l’organo competente ad accertare e a pronunciarsi circa le violazioni del Codice etico, la procedura da seguire e le sanzioni da adottarsi."
LA "GRANA" DELLA CARTA DI PISA. Infine la "grana delle grane" alias La Carta di Pisa che stabilisce, a pagina 12 e 13 che "In caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti, e ogni altra fattispecie ricompresa nell’elenco di cui all’art. 1 del Codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare antimafia nella sedutadel 18 febbraio 2010, l’amministratore si impegna a dimettersi ovvero a rimettere il mandato".
D'ALFONSO SE VINCE DEVE DIMETTERSI? Analizzando tutto questo e considerando il fatto che c'è un processo d'appello per reati gravissimi che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, stiamo parlando della vicenda "Housework", se Luciano D'Alfonso da Lettomanoppello dovesse risultare il vincitore delle prossime elezioni regionali in Abruzzo, allora dovrebbe dimettersi?
Magari dovrebbe indire una conferenza stampa dicendo: "scusate, cari amici elettori che mi avete riconosciuto la fiducia, ma il regolamento parla chiaro. Devo lasciare".
Ovvero, caso ancora più inverosimile, qualcuno che conta nelle varie stanze dei bottoni di Pd-Sel-Idv, cioè chi ha sottoscritto la Carta d'Intenti per il cambiamento abruzzese, dovrebbe dire che si sono sbagliati nel sottoscrivere "La Carta di Intenti" e che, in questo caso, le norme non valgono ovvero vanno interpretate pro bonis.
Insomma, un vero delirio sul quale non vogliamo sporgerci. Perchè se ti soffermi a guardare l'abisso (vero Nietzsche?) allora anche l'abisso vorrà guardare dentro di te.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Il Sub