“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Scandalo acqua contaminata. Martedì inizia il processo
Al via il secondo filone della maxi inchiesta che portò alla scoperta della discarica di Bussi. Indagati tutti i vertici di Aca e Ato
MARTEDI PROCESSO AI VERTICI DI ACA ATO E SIAN ASL PER LO SCANDALO DELL’ACQUA CONTAMINATA. Martedì 15 luglio a Pescara inizierà il secondo troncone giudiziario legato alla scoperta delle megadiscariche nel 2007 a Bussi sul Tirino, ovvero il processo a carico di Giorgio D’Ambrosio (ex Presidente ATO), Bruno Catena (ex presidente ACA), Bartolomeo Di Giovanni (direttore generale dell’Aca) , Lorenzo Livello (direttore tecnico dell’Aca) e dell’ex responsabile Sian della Asl di Pescara Roberto Rongione.
Secondo la procura che indaga “attraverso le condotte a ciascuno ascritte nel capo di imputazione, concorrevano a somministrare per il consumo, immettendole nella rete acquedottistica, le acque destinate all’alimentazione umana emunte dai pozzi S. Angelo [a valle del polo chimico di Bussi] contaminate da sostanze altamente tossiche per la salute umana.”
"L'acqua contaminata - si legge nelle conclusioni del ISS (Istituto Superiore della Sanità) - è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole". La relazione è del 30 gennaio 2014 ed è agli atti del processo per devastazione ambientale che si sta svolgendo a Chieti in merito alle discariche del polo chimico di Bussi e che vede imputati i vertici dell’ex Montesidon.
Chissà se alcuni comuni dell'area metropolitana, quelli asserviti all'epoca dall'acqua dei pozzi contaminati, si costituiranno parte civile.
R.I.
Redazione Independent