“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Scacco al 'Clan dei foggiani'
Operazione 'Domino' contro il traffico di stupefacenti: 20 arresti. A Montesilvano il fornitore di droga albanese
A MONTESILVANO IL 'CANALE ALBANESE' - Blitz nella notte dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano e quelli del Comando Provinciale di Foggia che hanno stroncato un'organizzazione criminale dedita ad un vastissimo traffico di sostanze stupefacenti nell'area Adriatica. I militari hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Leonard Tresa, detto “Nardi”, 35 anni, e la moglie Luciana Michela Cavallo, 30 anni, residenti a Montesilvano, ma provenienti da San Severo (FG), ed altre 18 persone, domiciliate nel foggiano. Era proprio l'albanese "Nardi" - stando a quanto emerso dalle indagini - che si occupava di rifornire di eroina i 'soldali' del clan grazie ai suoi contatti con l'Est. Contestualmente, grazie al personale del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari, è stato effettuato il sequestro di beni mobili ed immobili ritenuti dagli inquirenti il frutto delle attività illecite per un valore di 1,5milioni di euro. I reati contestati sono quelli di associazione finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che si è avvalsa, come già avvenuto in altre inchieste, della preziosa collaborazione fornita dalla Procura della Repubblica di Foggia.
ARRESTI IN CARCERE - Le misure di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di: Leonard Tresa, detto “Nardi”, 35 anni; Rosalia Masullo, detta “la vecchia”, 49 anni; Francesco Guida, 42 anni; Natalina Cocomazzi, 35 anni; Ciro Guerriri, 29 anni, Michele Luciano Parisi, detto “Coccetti”, 32 anni; Gianco Guerrieri, 42 anni; Barbara Caifa, 38 anni; Nazario Notarangelo, detto “muzzichill”, 37 anni;
ARRESTI DOMICILIARI - Ai domiciliari: Luciana Michela Cavallo, 30 anni; Teresa Bonsanto, detta “Terry”, 25 anni; Giovanni Tempesta, 45 anni; Maria Rosaria Spinazzola, detta “Ninna”, 30 anni; Luigi De Cesare, detto “Marco”, 35 anni, Andrea El Fahid, detto “il Marocchino”, 32 anni. Obbligo di dimora per: Carmine Cosenza, 37 anni; Massimo Coppola, 38 anni.
LE INDAGINI - Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, in collaborazione con i colleghi di Montesilvano e supportati per gli accertamenti patrimoniali dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari, sono durate oltre un anno (dal maggio 2006 al luglio 2007) e si sono basate su una complessa attività di intercettazione (128 telefoniche e 8 ambientali) oltre che da numerosi servizi di riscontro. Allarmanti i bilanci dell’inchiesta che ha avuto come epicentro il comune di San Severo: circa 4.000 sono gli episodi di spaccio in totale accertati dagli investigatori (3.994 capi di imputazione), per un giro di affari stimato intorno ai 600.000 euro. Nel corso delle indagini preliminari 14 persone sono state arrestate, in flagranza di reato, per spaccio di sostanze stupefacenti e 54 sono state denunciate in stato di libertà per i medesimi reati. Sono stati sequestrati 6 Kg di eroina.
EROINA DALL'ALBANIA - Per gli inquirenti la droga veniva fornita dall’albanese che, tramite i propri contatti, la faceva recapitare agli altri membri dell'organizzazzione che poi provvedevano a smerciarla sul territorio tramite una fitta rete di 'batterie di spaccio' nel foggiano (Foggia, Manfredonia, San Severo, San Giovanni Rotondo San marco in Lamis).
SCHEDE TELEFONICHE - Per organizzare il giro di droga i protagonisti si servivano di diverse schede telefoniche intestate a persone insospettabili. Lo stupefacente, e le partite di droga, venivano chiamati con diversi nomi: da Caffè sino a Chilometri, fotografie, documenti, fatture, cartelle, ristorante, pratica, etc.
SOLIDARIETA' AI CARCERATI - Un elemento molto importante emerso dalle indagini è rappresentato dal sostegno di natura economica e di assistenza che il sodalizio criminale ha garantito alle famiglie dei sodali in condizioni di necessità e difficoltà.
Reda Inde