“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sborgia si è consegnato
Spoltore. Dopo 9 ore asserragliato nel suo locale l'imprenditore si lascia prendere dai carabinieri
SBORGIA CONTRO LE BANCA. L'IMPRENDITORE SI CONSEGA DOPO 9 ORE. E' finita, finalmente, dopo 9 ore, alle 22e30, la drammatica protesta messa in scena da Marcello Sborgia, 52 anni, imprenditore/costruttore assai noto nel Comune di Spoltore. Si è lasciato prendere dai carabinieri e non ha fatto quello che in un primo momento aveva minacciato: cioè togliersi la vita se la situazione con le banche, che gli avevano chiuso in rubinetti, non si fosse sbloccata. Il comandante Claudio Scarponi del Comando Provinciale di Pescara, dopo svariate ore di trattative telefoniche, ha optato per un blitz soft. Era sicuro che mai e poi mai il 53enne imprendiore spoltorese avrebbe fatto fuoco su un uomo dello Stato. Protetto dal giubbotto anti-proiettile il militare dell'Arma è entrato dalla porta posteriore dell'agenzia per riuscire, pochi minuti dopo le 22 e15, con una pistola, quella usata da Sborgia, segno della resa del costruttore indagato dalla procura di Pescara. Scarponi è poi rientrato nel locale per riuscire, dopo soli 5 minuti, con il protagonista di questo terribile lunedì 21 gennaio. Ad asepttarlo fuori c'era la moglie che non appena lo ha visto è corsa ad abbracciarlo. Era visibilmente sconvolto, teso in viso, segno che quella terribile protesta, che aveva messo in att, l'aveva segnato profondamente. Nel parcheggio del piazzale di via Mare Adriatico è stata fatta passare un'auto dei carabinieri che ha trasportato il 53 imprenditore nel quartier generale dell'Arma a Rancitelli. Molto probabilmente verrà denunciato a piede libero per una serie di reati quali il procurato allarme, la resistenza a pubblico ufficiale e, forse, anche per porto abusivo d'armi.
LA PROTESTA CONTRO LE BANCHE "CATTIVE, CATTIVE". La vicenda che l'ha visto protagonista è ormai nota a tutti ed è stato lo stesso Sborgia, tramite comunicati, e contatti facebook a raccontarla pubblicamente. A scatenare l'esasperazione dell'uomo, conosciuto da tutti come un gran lavoratore oltre che come una persona che ha aiutato parcehhie persone, è il complesso immobiliare Baby Recidences: 72 appartamenti di cui 68 venduti sulla carta, per i quali il costruttore spoltorese aveva ottenuto un finanziamento, poi revocato, da una banca. «La mia protesta - ci aveva spiegato su facebook - è tesa solo ed esclusivamente contro questa banca. E' per smuovere la stessa a farci finire di fare il cantiere ed a consegnare le case ai legittimi proprietari che si sono fidati del sottoscritto». A prescindere dalle valutazioni del caso Sborgia ha dimostrato una grande dignità in questa vicenda che è un esempio di come spesso anche gli imprenditori siano le vittime preferite di un sistema bancario che funziona male. Giorni fa era stato Roberto Di Santo, 58 anni, precario disoccupato, a mettere in scena una clamorosa protesta. E' il segno che la crisi, le difficoltà e l'incapacità di tirarsi fuori da una situazione difficile possono davvero spingerti a compiere delle follie per attirare l'attenzione sulle reali condizioni degli esseri umani ai tempi della crisi economica più feroce dal dopoguerra.
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