“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sante non risponde al Gip. Legale: «Non si rende conto»
Omicidio di Popoli. Assassino in cella a San Donato guardato a vista dai sanitari. Ha ucciso il padre mentre dormiva
DELITTO DI POPOLI. PATRICIDA GUARDATO A VISTA IN CELLA. Non ha risposto alle domande del Gip del tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, che l'ha interrogato in carcere a San Donato. Sante Corazzini, 40 anni, assassino del padre Angelo (66), si è avvalso della facoltà di non rispondere. Era assistito dagli avvocati Sergio Della Rocca e Paolo Marino. Ora la parola passa al giudice che deciderà se convalidare l'arresto in carcere oppure trasferirlo in una struttura sanitaria giudiziaria. Corazzini, infatti, era in cura presso il Centro di Igiene Mentale di Tocco da Casauria.
HA UCCISO MENTRE IL PADRE ERA A LETTO. Secondo la ricostruzione della dinamica del delitto, avvenuto intorno alle ore 22, lo scorso 6 agosto, Sante ha atteso che il padre si coricasse a letto per accoltellarlo, prima al torace e poi al collo. Secondo l'accusa poco prima c'era stata una violenta lite col genitore per futili motivi.
IL PRECEDENTE OMICIDIO E LA GRAZIA. Era già stato condannato per l'omicidio di Nazzareno Frascarella, avvenuto all'interno del campo sportivo di Popoli nel 1992. La Corte d' Assise d'appello dell'Aquila, nel 1993, ridusse da dieci a sei anni la pena inflitta nei suoi confronti dal Gip del Tribunale di Pescara concedendogli l'attenuante della provocazione. Corazzini, all'epoca, sostenne infatti di avere picchiato il pensionato per liberarsi delle sue attenzioni a sfondo sessuale. Poi arrivò la grazia concessa dall'allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi.
Redazione Independent