“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sanitopoli passa alla storia
Si chiude una della pagine più cupe della storia dell'Abruzzo: potremo mai dimenticare quello che ci è successo?
SANITOPOLI PASSA ALLA STORIA. Sanitopoli, una delle pagine più brutte dell'Abruzzo, massacrato dai segni dei tempi, passa alla storia. Il maxi processo sul maxi scandalo nella sanità privata si è chiuso ieri nel modo più triste che si può, cioè confermando ai "poveri" abruzzesi che i responsabili del "banchetto" della cosa pubblica erano "guarda un pò" gli insospettabili rappresentanti delle Istituzioni. Quelle stesse persone scelte dalla collettività per cercare di risolvere i problemi, le mille difficoltà quotidiane, dell'Abruzzo "forte e gentile, erano invece così "affamate di denaro" al punto da piegare alla propria avidità anche il peso della salute del cittadino. Insomma, non il "solito" scandalo all'italiana a cui sempre più spesso si resta indifferenti, ma qualcosa che ti tocca dentro, nell'intimo delle proprie vite, perchè in un modo o nell'altro questo processo ha riguardato ciascuno di noi.
PROCESSATE DUE GIUNTE. Sanitopoli ha visto la condanna di due presidenti di Regione, Ottaviano Del Turco (centrosinistra) e Giovanni Pace (centrodestra), uno per corruzione e l'altro per concussione, due assessori regionali (Antonio Boschetti e Bernardo Mazzocca), un ex deputato di Forza Italia, Sabatino Aracu, un manager della Asl, Luigi Conga, uno spregiudicato imprenditore Enzo Maria Angelini e diversi importanti funzionari pubblici (Lamberto Quarta e Camillo Cesarone). Sanitopoli ha rivelato il vortice di soldi che girava nella sanità abruzzese: ai "tempi d'oro" (si fa per dire) si spendevano 22 miliardi e mezzo di euro l'anno per pagare i conti della sanità, quasi l'85% del bilancio regionale. Le rivelazioni dell'ex "dominus" (Enzo Maria Angelini) - che ha pagato quasi 15 milioni di euro di tangenti in cambio trattamenti di favore per le sue cliniche - hanno squarciato quel sistema di potere e connivenze, definito dai pubblici ministeri Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio come "Il Partito dei Soldi". "La sentenza - ha commentato amaramente l'ex procuratore capo Nicola Trifuoggi, ritiratosi dall'incarico poco dopo l'avvio dell'indagine - non potrà riparare ai guasti irreparabili alla sanità abruzzese e che gli abruzzesi continueranno a pagare per molto tempo". Eh, già. Purtroppo chi è costretto negli ospedali o ha bisogno di cure per sè ovvero un proprio caro se n'era già accorto, e senza bisogno di conoscere la sentenza di primo grado.
Marco Beef