“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sanitopoli assolve in appello Vincenzo Maria Angelini: non ha corrotto e sarà risacito
L'ex patron di Villa Pini raccontò ai giudici di avere pagato 15 milioni di euro di tangenti a giunte regionali di centrodestra e centrosinistra. Incredulo l'avvocato di Del Turco
SANITOPOLI ASSOLVE IN APPELLO VINCENZO MARIA ANGELINI. "Per il mio assistito cade definitivamente l'accusa di corruzione dalla quale è stato assolto perché il fatto non sussiste. Non solo: la sentenza ha stabilito che deve essere risarcito per il danno che gli è stato arrecato. È stato quindi un testimone affidabile". Così dopo la sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila, Gianluca Ducci, difensore di Vincenzo Angelini, ex patron delle case di cura Villa Pini, e 'grande accusatore' di Ottaviano del Turco. Dalle sue rivelazioni è partita la Sanitopoli abruzzese perchè riferì ai magistrati della procura di Pescara di avere pagato tangenti per 15 milioni di euro a giunte regionali di centrodestra e centrosinistra in cambio di favori per le sue cliniche private.
IL LEGALE DELL'EX GOVERNATORE: "DIFFICILE CAPIRE IL VERDETTO". "È difficile capire questa sentenza, la singolare distinzione che è stata fatta sulle varie dazioni, quindi bisognerà attendere di leggere il dispositivo per capire come siamo stati assolti dall'80 per cento dei reati e condannati per il 20". Così Marco Caiazza, difensore di Ottaviano Del Turco condannato in Appello a 4 anni e 6 mesi per la Sanitopoli abruzzese. "Ho l'impressione - ha concluso Caiazza - che questa sentenza sia stata scritta con una terza visione dei fatti rispetto al primo processo e alle difese".
Redazione Independent