“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Sanitopoli all'atto finale
Sabato verdetto su maxi processo che ha fatto tremare l'Abruzzo e gli abruzzesi. Scandalo o teorema giudiziario?
ABRUZZO TRADITO DALLA POLITICA O DALLA MAGISTRATURA? L'Abruzzo è una terra che sa soffrire: come dice il proverbio siamo "forti e gentili". Ma gli abruzzesi non se la passano bene, come non mai da anni. C'è stato il terremoto, migliaia di posti di lavoro sono andati in fumo, la crisi economica, l'economia glocal che tutto travolge e difficoltà a non finire. Eppure, noi siamo ancora qui, si va avanti e si spera di restare al sud per un futuro migliore. Poi, c'è la politica. Quella da cui si attendevano le risposte ai mille problemi quotidiani e da cui nessuna, o quasi, soluzione è arrivata. Anzi! Se sabato dovesse essere confermato quanto sostenuto dall'accusa nel famoso procedimento penale numero 3052/2006, meglio noto come Sanitopoli (cioè la presunta maxi truffa al sistema sanitatario nazionale), allora sarebbe chiaro il tradimento e sarebbe davvero un colpo troppo basso da mandare giù. Anche per noi abruzzesi. Quando si parla di sanità, infatti, si argomena di ospedali, malattie, persone, sofferenze, diagnosi, tumori, fratture, terapie. Insomma, qualcosa che ha a che vedere con la vita umana e pensare che ci siano state persone che hanno sciacallato sulla pelle della gente è cosa talmente agghiacciante che nessuna condanna potrà mai risarcire.
L'ARRESTO DI DEL TURCO NEL 2008. Questa bruttissima pagina della storia della mia terra nasce nel 2008 quando il principale actor della sanità privata abruzzese, quell'Enzo Maria Angelini titolare di un impero che faturava 200milioni l'anno e che impiegava quasi 2mila dipendenti, si presentò in procura, dai pm Trifuoggi-Bellelli-Di Florio, per denunciare e denunciarsi. Scattarono le indagini e poi le manette: quasi l'intera giunta regionale venne decapitata, a partire dal presidente Ottaviano Del Turco. Era il 14 luglio. A distanza di quasi sei anni, dopo infiniti dibattimenti, testimonianze, prove, video, dichiarazioni spontanee, requisitorie etc finalmente, venerdì entro la mezzanotte, il collegio del tribunale di Pescara, presieduto da Carmelo De Santis - gli altri giudici sono Falco e Di Cesare - leggerà il verdetto di primo grado per i 27 imputati, 25 persone fisiche e due società.
LE ARRINGHE DEGLI IMPUTATI BIG. Domattina c'è l'attesa arringa di Giulia Buongiorno, legale dell'onorevole Sabatino Aracu. Poi, è il turno di Giandomenico Caiazza difensore dell'ex governatore Ottaviano Del Turco, Giuliano Milia per Lamberto Quarta, Valentini e Verde per l'ex manager Asl di Chieti Luigi Conga e Marco Femminella per Camillo Cesarone. Le richieste dei Pm per i principali imputati, accusati a vario di titolo di associazione per delinquere, concussione, corruzione, abuso e falso, vanno dai 12 anni per Ottaviano Del Turco, 11 per Luigi Conga, 10 per Camillo Cesarone, 9 per lamberto Quarta ed Sabatino Aracu, 7 per Antonio Boschetti, 6 per Bernardo Mazzocca, 5 per Angelo Bucciarelli, 4 per Vito Domenici, 3 ad Enzo Maria Angelini e 2,6 anni a Gianluca Zelli.
Redazione Independent