“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
San Vito è con quelli di 'Zona22'
I carabinieri sgomberano e denunciano gli attivisti di un'area recuperata all'abbandono ed il degrado. Scattano le denunce: è polemica col sindaco
SAN VITO E CON QUELLI DI "ZONA 22". «Non possiamo lasciar passare il principio che è sufficiente occupare senza titolo un’area per poter accampare diritti sul suo uso o detenzione a fini esclusivi e privatistici». Queste le parole del sindaco di San Vito Chietino, Rocco Catenaro, sulla questione della cosiddetta “Zona 22”: un'area abbandonata delle Ferrovie dello Stato, occupata pacificamente (da circa 9 mesi) da un gruppo di ragazzi che si definisce, appunto, "Zona 22", rimessa in sesto per cercare di sbarcare il lunario. Il momento, si sà, è difficile per tutti e quei ragazzi avevavno avuto l'idea di darsi da fare attraverso l'organizzazione di attività ricreative e culturali.
LO SGOMBERO E LE DENUNCE. Nei giorni scorsi, in seguito ad una segnalazione, il gruppo è stato sgomberato dall’area dell’ex sottostazione elettrica di Fs, in via caduti sul Lavoro. I carabinieri hanno proceduto ad identificare gli occupanti di "Zona 22" che sono stati anche denunciati per occupazione abusiva. Gli attivisti di “Zona 22”, presenti alla conferenza stampa del sindaco, rivendicano la concessione di quelle aree e l’utilizzo di quei manufatti perché sarebbero stati da loro recuperare i messi in uso per attività ricreative e culturali.
CHI SONO QUELLI DI "ZONA 22". Zona 22 nasce nel mese di luglio 2011 a San Vito Chietino (CH) in occasione di una mobilitazione spontanea di giovani capaci di avviare il recupero dell’ex sottostazione elettrica FS, sita in via Caduti sul Lavoro. «L’idea iniziale che spinge le differenti individualità coinvolte nella condivisione di questa esperienza - si legge sul profilo facebook della "Zona 22" - è la volontà di restituire un luogo da tempo abbandonato al proprio territorio, quindi la consapevolezza dell’importanza della riappropriazione degli spazi e delle risorse in un’ottica di equità». Si tratta, in sostanza, di un laboratorio socio-culturale, politico e ricreativo autogestito nella comunità di San Vito. Il gruppo è fondato su valori imprescindibili quali la solidarietà, l’antirazzismo, l’antifascismo, il rispetto per la natura e gli altri animali, l’antisessismo e la laicità.
Marco Beef