“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Salvare i sei "indignados"
Parte dall'Abruzzo la campagna per l'abrogazione del reato di devastazione e saccheggio (Codice Rocco)
L'ABRUZZO SI MOBILITA PER GLI INDIGNADOS. Parte dall'Abruzzo, precisamente da Teramo (Acerbo, Fars Palermo), la campagna in difesa degli "indignados" condannati dal tribunale di Roma alla pena di 6 anni di reclusione per i fatti del 15 ottobre 2011. Quel pomeriggio si stava svolgendo la "Giornata dell'Indignazione", una mobilitazione nazionale per denunciare il disastro sociale. Successe, poi, che scoppiarono degli incidenti tra manifestanti e forze dell'ordine in piazza San Giovanni e venne incendiato un blindato dei carabinieri ed un militare rimase ferito. Per quei fatti il giudice unico penale tribunale di Roma, Massimo Battistini, ha condannato Massimiliano Zossolo (28), romano e gli abruzzesi Davide Rosci (30), Mauro Gentile (37), Mirco Tomassetti (30), Cristiano Quatraccioni (33) e Marco Moscardelli (33) per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio. L'obiettivo della campagna è, naturalmente l'abrogazione delle norme più severe del codice penale italiano, ereditate dall'impianto normativo fascista "Codice Rocco", datato 1930.
GLI OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA. L'obiettivo della campagna è quello di portare all'attenzione del parlamento italiano e delle istituzioni le questioni relative ai residui nel codice penale italiano delle norme fasciste, tra cui anche la diffamazione a mezzo stampa che prevede il carcere per i giornalisti. La sentenza del 7 gennaio 2013, come anche quella che ha condannato Sallusti a 14 mesi di reclusione, è sembrata eccessivamente severa, anche se il giudice 8in entrambi i casi) si sono limitati ad applicare quanto prescritto dal dettame normativo. Uno dei condannati in primo grado, Davide Rosci di Teramo, scrisse una lettera ed iniziò uno sciopero della fame e della sete interrotto solo in seguito alla lettera ricevuta dal segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero con cui prometteva l'impegno del suo partito e della coalizione "Rivoluzione Civile" di Ingroia.
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