Sabato 5 ottobre in piazza a Roma contro divieto di manifestare

Acerbo (Prc): “Denunciamo l’ incostituzionalità del DDL Sicurezza che criminalizza la protesta popolare”

 Sabato 5 ottobre in piazza a Roma contro divieto di manifestare

Sabato prossimo, 5 ottobre 2024, è stata organizzata a Roma una manifestazione contro divieto di manifestare per dire no alla guerra e massacro del popolo palestinese e libanese. “Sabato 5 ottobre saremo in piazza per denunciare l'incostituzionalita' del divieto di manifestare imposto alla Comunità palestinese”, specifica Maurizio Acerbo segretario del partito di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. “Comunicati o slogan  discutibili di singoli gruppi comunque non giustificano il divieto essendo legittimo sostenere la resistenza palestinese. Se si usa questa logica dovrebbero essere vietate tutte le manifestazioni a sostegno di Israele. Il governo Meloni, che con il ddl sicurezza  criminalizza la protesta popolare, sta attaccando anche la libertà di espressione e manifestazione. Saremo in piazza per chiedere per chiedere che  si fermi l'aggressione al Libano, il cessate il fuoco a Gaza e lo stop al genocidio, per il riconoscimento dello Stato di Palestina, per una soluzione di pace fondata sul riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, per denunciare il terrorismo di Israele e la complicità dell'Occidente”, aggiunge il politico pescarese. “Chiediamo - prosegue - che l'Italia sospenda l'accordo di cooperazione militare conmIsraele e l'Unione Europea quello di associazione e si rompano le relazioni militari e economiche finché non avrà fine l'occupazione illegale dei territori e saranno rispettate le risoluzioni dell'ONU. Siamo contro l'antisemitismo e ogni forma di razzismo e proprio per questo riteniamo strumentale e controproducente l'accusa quando viene rivolta a chi contesta Israele e i crimini del suo governo fascista. Non è corretto e accettabile neanche che si confonda l'antisionismo con l'antisemitismo. Ricordiamo che in tutto il mondo ci sono ebrei che manifestano per la pace e contro il genocidio”. Ma “da un anno è in atto il genocidio dei palestinesi e  la loro disumanizzazione. La condanna degli attacchi contro i civili non cancella il diritto alla resistenza di un popolo che subisce da decenni l'espulsione, i massacri, la repressione, la pulizia etnica, l'apartheid, l'occupazione illegale dei territori Chi si riconosce nella Costituzione e nei principi dell'antifascismo ha il dovere di esigere che l'Italia in tutte le sedi internazionali si dissoci dal governo fascista di Netanyahu e si unisca al Sud Africa nel processo per genocidio presso la Corte di Giustizia Internazionale. Manifesteremo per la pace tra i popoli, perché tacciano le armi, si ponga fine alla strage di civili, donne, anziani, bambine e bambini”, conclude il segretario nazionale di RC.