“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Roma decide a destra: sarà Chiodi il candidato governatore
Capitolo chiuso sul nome del 53enne commercialista teramano. De Laurentis era l'alternativa "centrista"
L'inchiesta "Rimborsopoli", dalla quale non è detto che verrà completamente scagionato come sostiene vibratamente il suo entourage, ha pesato moltissimo sulla riconferma di Gianni Chiodi, commercialista di Teramo, 53 anni, segno zodiacale Toro.
Se non ci fosse stato quello scandalo, quel sexgate nella stanza 114, quella nomina alle Pari Opportunità su cui giura non avere alcuna responsabilità, quegli scontrini per 24mila euro, alcun dubbio avrebbe adombrato i cieli del centrodestra.
Ma tant'è che, al contrario, le tensioni sono state fortissime sia in casa centrodestra che in casa Chiodi, ed altri ne verranno fino al 25 maggio, giorno delle sfida elettorale meglio noto come Election Day o Erection Day, come suggerito dai maligni.
Alla fine però, nonostante i tentativi di fargli le scarpe - perchè a Roma qualcuno ha tramato l'accoltellamento stile "Congiura di Montesilvano" - Forza Italia ha avuto la meglio.
A decidere, manco a dirlo, Silvio Berlusconi a conferma della strategia "antica", tipicamente italiota, che suggerisce di non cambiare la squadra definita, dai media di partito e dai diretti interessanti, autore del "Miracolo Abruzzo".
Dunque, sarà ancora "L'Angelo Caduto dal Paradiso" a tentare la conquista del cuore, oltre che della fiducia, dell'Abruzzo del terzo millennio alle prese con una delle più feroci crisi economiche, oltre che culturali, di sempre.
Noi che scriviamo avevamo suggerito (a mezzo stampa) prima che al politico all'uomo, alle prese con questa travolgente fase della vita, due semplicissime cose: A) di staccare un bell'assegno da 24mila euro in favore di una onlus per sfangare ogni dubbio su Rimborsopoli; B) di dimettersi dalla carica di Governatore per dimostrare all'Italia che, nonostante la presunzione d'innocenza, che vale sempre, c'è qualcuno che ha ancora il buon senso di farsi da parte se colpito da uno scandalo di simili proporzioni.
A pensarla così il 55% dei nostri lettori su un apposito sondaggio su A.I., mentre i contrari erano il 34%.
Tuttavia, Gianni Chiodi, da buon teramano, oltre che caparbio, è determinato a chiudere questo mandato per passare alla storia come il quarto Governatore abruzzese: impresa riuscita, da quando esiste l'Abruzzo, soltanto a quattro volte. Chiodi sogna, poi, di battere un altro record. Quello di riuscire ad ottenere, per la seconda volta consecutiva - la prima, oggettivamente, è stata una passeggiata - il mandato dagli elettori abruzzesi per la carica di Primo cittadino d'Abruzzo.
Abruzzo Independent, come al solito, starà alla finestra con le orecchie dritte. Chiodi certamente non è un personaggio malvagio o incompetente. Semma il dubbio che ci sovviene è sulla presunzione di chi, in un contesto simile, decida di candidarsi presumendo che sia possibile risolvere l'oceano di problemi che c'attanagliano. E, poi: con che uomini attraversare questa valle di lacrime? In giro geni non se ne vedono, sempre a nostro modestissimo avviso.
Al suo posto - e a quelli che si presentano agli elettori come la soluzione - saremmo attanagliati dall'ansia di fallire l'obiettivo e tradire le aspettative della gente che sta male. Perchè non c'è nulla di peggio al mondo che mentire ed ingannare le persone sofferenti. E l'Abruzzo, da Teramo a Pescara, passando per l'Aquila e Chieti, se non è moribondo poco ci manca.
Ma questo è solo un nostro pensiero. E noi siamo noi. Mica loro.
La (sub)redazione