“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Roccascalegna crolla, l'Abruzzo frana ma al Consiglio serve un Presidente "Bis"
Clamorosa "sveltina" approvata in Regione: un consigliere della maggioranza svolgerà le funzioni di Di Pangrazio per 1.800 euro al mese. Prevista la nomina di un portaborse
ARRIVA LA "SVELTINA" DEL CONSIGLIO REGIONALE. Clamorosa "marchetta" della politica abruzzese che, invece di preoccuparsi delle frane, della deriva petrolifera, l'inefficacia della Garanzia Giovani ovvero la conclamata crisi dell'editoria abruzzese decide di regalarsi un altro presidente, alternativo a Giuseppe Di Pangrazio, il quale avrà il compito di far rispettare le regole del Consiglio regionale alla modica indennità di 1.800 euro al mese. Insomma il ruolo di presidente della Giunta, che per il regolamento era rivestito dal presidente del Consiglio regionale senza percepire per questo la doppia indennità, è stato modificato anzi scisso alla faccia delle Macroregioni Adriatiche-Joniche e del contenimento dei costi della macchina amministrativa o spending review.
"Con questo cambiamento al regolamento - dichiara il capogruppo del M5S Riccardo Mercante - il presidente della Giunta, non identificandosi più con il presidente del Consiglio, ma essendo eletto come un presidente di Commissione Permanente, percepirebbe un'indennità aggiuntiva di circa 1.800 euro. Una decisione fuori tempo e vergognosa soprattutto per la mole di lavoro che andrà a ricoprire. In 10 mesi la Giunta si è riunita una volta sola, per 10 minuti e per decidere, appunto, tale modifica".
Naturalmente il fortunato sarà un consigliere regionale, il quale verrà scelto all'interno della maggioranza, e che potrà dotarsi anche di un portaborse, manco a dirlo chiamato per intuitu personae, da 36mila euro all'anno: cioè al costo medio di una redazione di un giornale indipendente ovvero pari al Pil dell'intera Casta della Cultura pescarese, teatina, teramana e aquilana.
Ovviamente il neo presidente scelto, di cui ignoriamo (lo ribadiamo) il nome anche se ci suggeriscono Alberto Balducci, non perderà il già ricchissimo bonifico mensile da 11mila euro lordi (9mila netti) pagato dal povero e martoriato contribuente abruzzese.
Mentre tutto ciò avveniva nel Palazzo dell'Emiciclo a L'Aquila abbiamo contattato il sindaco di Roccascalegna, Domenico Giordano, alla prese col dissesto idrogeologico nel luogo simbolo dell'Abruzzo, cioè il bellissimo Castello che rischia di franare.
Non ci ha detto nulla al riguardo, era impegnato in una riunione. Ma immaginiamo che quando leggerà questo articolo non la prenderà bene visto che le casse del suo comune sono a secco e servono interventi immediati per tutelare uno dei migliori Tesori della nostra regione.
La modifica al regolamento è stata approvata da due terzi del Consiglio: 21 sì tra maggioranza di centrosinistra e minoranza del centrodestra. Ad opporsi con 6 no soltanto il Movimento 5 stelle.
Marco Le Boeuf