“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Riviera di Pescara: via libera a cubature aumentate del 50%, possibili palazzi di 25 metri
L’amministrazione Masci cancella di fatto il Piano Piccinato caratterizzato da edifici con altezze crescenti dal mare verso l’interno
La delibera approvata il 9 marzo scorso dalla maggioranza di centrodestra in pratica ha cancellato la limitazione all’aumento delle volumetrie nelle aree a ridosso della riviera di Pescara. Facendosi forte del Decreto Sviluppo ora l’Amministrazione comunale consente di aumentare le volumetrie nella fascia costiera fino al 55%, cancellando così definitivamente il piano Piccinato, che era caratterizzato da edifici con altezze crescenti dal mare verso l’interno. Si conferma in questo modo l’indifferenza della Giunta Masci e della maggioranza che lo sostiene sui temi caldi della sostenibilità urbanistica ed ambientale. A tal proposito è sufficiente ricordare sia l’accordo del Comune con la Regione per la costruzione della sede regionale nell’area di risulta: una colata di cemento per costruire un palazzone che può arrivare a 50 metri di altezza e sia il progetto dell’albergo De Cecco sul lungomare sud di Pescara vista con favore dagli attuali amministratori, mentre per gli ambientalisti rappresenta invece un’ulteriore cementificazione della costa Pescarese. Secondo Italia Nostra e la neonata Associazione, la delibera del 9 marzo presenta profili di illeggittimità in quanto configura una variante urbanistica, eliminando di fatto il previsto confronto con le forze politiche e le osservazioni dei cittadini, senza rispettare quindi le dovute procedure previste dalla legge. Contro l’illegittima delibera capestro è già pronto il ricorso al TAR presentato da Italia Nostra e dalla Associazione “Salviamo Pescara e la Riviera”.