“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Rissa col morto. Trentanovenne condannato a 3,6 anni di carcere
L'uomo è stato giudicato per il reato di rissa aggravata. I fatti risalgono al 2007 quando morì un uomo al termine di un banchetto
SAN SALVO. RISSA COL MORTO: CONDANNATO A 3,6 ANNI DI RECLUSIONE 39ENNE. I Carabinieri della Stazione di San Salvo, ieri pomeriggio, su disposizione della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di L’Aquila, hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di Z.A., 39enne di San Salvo, che dovrà espiare la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di rissa aggravata. L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato associato alla casa circondariale di Vasto.
I fatti risalgono al Gennaio del 2007 quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vasto rinvennero, nei pressi di un casolare di campagna ubicato in località Piana Sant’Angelo di San Salvo, il cadavere di un uomo di 40 anni morto, come poi fu accertato, a causa dei calci e pugni ricevuti nel corso di una rissa. A seguito delle indagini svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vasto e della Stazione di San Salvo, vennero denunciate in stato di libertà, con l’accusa di rissa, 7 persone tra le quali anche Z.A., proprietario del casolare. La ricostruzione fatta dagli uomini dell’Arma permise di accertare che la rissa scoppiò durante i festeggiamenti, come da tradizione, per l’uccisione di un maiale.
Accusato di omicidio volontario e rissa insieme ad un’altra persona, Z.A. fu assolto dalla Corte d’Assise del Tribunale di Lanciano nel 2010 ma, poi, ritenuto colpevole nel 2012, nel processo di secondo grado, dalla Corte d’Assise d’Appello di L’Aquila che, riformulando la sentenza di primo grado, lo condannò a 3 anni e sei mesi di reclusione. Diventata definitiva nel 2013, a seguito della sentenza della Corte Suprema di Cassazione che ha rigettato il ricorso formulato da Z.A., la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di L’Aquila ha disposto, nei giorni scorsi, che la sentenza diventasse esecutiva, incaricando i Carabinieri della Stazione di San Salvo di eseguire l’ordine per la carcerazione.
Redazione Independent