“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Rischio trivelle nell'Adriatico. Governo autorizza tre nuovi pozzi
Riattivata la procedura per la perforazione di nuove piattaforme al largo delle coste abruzzesi sulla concessione attuale "Rospo di Mare"
TRIVELLAZIONI ADRIATICO. GOVERNO AUTORIZZA NUOVE CONCESSIONI AL LARGO DEL VASTESE. «Credo sia doveroso intervenire di nuovo sull’ennesimo rischio trivellazioni off shore in Molise ed Abruzzo. La ricerca di nuove fonti di energia deve essere improntata sulla consapevolezza della preservazione delle caratteristiche del territorio grazie anche ad una fattiva collaborazione tra amministrazioni locali, nazionali, europee, cittadini, associazioni. L’Adriatico ormai sembra essere oggetto di non pochi interessi legati all’estrazione di idrocarburi. Un controllo maggiore è doveroso affinché tali procedure non vadano a ledere il patrimonio marino, territoriale della costa adriatica» , così l’On. Aldo Patriciello alla notizia della riattivazione di una nuova procedura per la perforazione di nuovi pozzi di idrocarburi (tre) al largo delle coste abruzzesi e molisane sulla concessione attuale di ‘Rospo mare’. «Nonostante le attività di esplorazione o sfruttamento di idrocarburi in particolari condizioni o aree geografiche non sia vietato dalle direttive europee - continua Patriciello - rimane l’obbligo degli Stati membri di garantire il rispetto delle pertinenti normative comunitarie in materia di ambiente e sicurezza. In particolare, la direttiva sulla sicurezza delle operazioni in mare stabilisce norme chiare su come prevenire incidenti gravi e rispondervi in modo efficace, al contempo migliorando e rendendo più chiare le disposizioni dell’UE in materia di responsabilità. L’approccio seguito dalla direttiva si basa sul principio della precauzione e sui principi dell’azione preventiva e della correzione dei danni causati all’ambiente nonché sul principio di ‘chi inquina paga’. Credo dunque che il nostro Governo abbia l’autonomia per bloccare il rischio di seri danni alle acque e coste adriatiche».
Redazione Independent