“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Rischiano 5.500 imprese
La denuncia di Comitas: «Più di 16mila cittadini perderanno il lavoro. Bloccare aumento Iva e sostenere artigianato»
ABRUZZO: 5.500 IMPRESE A RISCHIO CHIUSURA NEI PROSSIMI SEI MESI. Le piccole imprese dell’Abruzzo versano in condizioni critiche e, in assenza di interventi mirati, ben 5.500 attività esistenti in regione rischiano di chiudere i battenti entro i prossimi sei mesi. La denuncia arriva da Comitas, l’associazione delle microimprese italiane, che ha elaborato un apposito studio sulla crisi delle piccole attività nelle varie regioni d’Italia.
CALANO I CONSUMI DELLE FAMIGLIE. "Il calo dei consumi da parte delle famiglie (-4,3% nel 2012), l’aumento della pressione fiscale, e il blocco dei prestiti da parte delle banche (-10% in un anno), hanno fortemente minato la salute delle microimprese abruzzesi, al punto che solo nel 2012 oltre 9.300 piccole attività della regione sono state costrette a chiudere (100mila in tutta Italia) – spiega Comitas – La situazione di crisi si è aggravata nel corso del 2013, ma il vero colpo di grazia arriverà con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%: i consumi in regione caleranno di un ulteriore 3% per effetto del rincaro dei prezzi, e più di 5.500 microimprese dell’Abruzzo (50mila in Italia) chiuderanno i battenti entro il primo trimestre 2014. Le ripercussioni sul fronte occupazionale saranno enormi, con oltre 16mila cittadini abruzzesi che perderanno il lavoro". Secono Comitas è necessario bloccare l'aumento dell'Iva, sostenere le imprese con sgravi fiscali e semplificazioni burocratiche e creare condizioni per facilitare le banche a concedere crediti alle aziende attraverso il potenziamento dei Confidi.
Redazione Independent