“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ripetizioni di Macroeconomia
Alla convention di Confindustria "The Governator" cita Keynes ed il fattore Letta: «Sbloccati 600 milioni Fas»
GOVERNATOR SHOW IN CONFINDUSTRIA. «Se Keynes vivesse oggi e gli proponessimo lo "spend now e pay later", forte della sua teoria economica, ci citerebbe tutti per danni e chiamerebbe la "neuro" per farci rinchiudere. Specie dopo aver preso atto che in Italia la spesa pubblica supera il 50% del PIL (mentre ai suoi tempi era al 20%), che il debito pubblico è arrivato a 2 mila miliardi di euro e che il rapporto debito pubblico/PIL ha raggiunto il 120%». Lo ha detto, questo pomeriggio, a Pescara, alla sesta Convention di Confindutria Abruzzo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al cospetto, tra gli altri, del presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, dell'ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, e del segretario del'UDC, Lorenzo Cesa. «Ai tempi di Keynes, infatti, - ha rimarcato Chiodi - il rapporto debito pubblico/PIL non era neppure la metà. Senza contare - ha aggiunto - che l'attuale stato di cose non è certo conseguenza del fatto di aver dovuto affrontare una guerra mondiale come avvenne nella sua epoca quando i popoli si trovarono a fronteggiare il dramma della prima guerra mondiale». Un analisi macroeconomica che, se fosse ancora vivo il padre della macroeconomia, sarebbe stata perlomeno criticata. Di John Maynard Keynes, che sosteneva l'intervento dello stato nel libero mercato con misure monetarie e fiscali allo scopo di garantire la piena occupazione, resta celeberrima l''espressione «nel lungo periodo siamo tutti quanti morti». E, questo - considerata la drammatica situazione del lavoro che sta vivendo l'Abruzzo, oltre che l'Italia delle politiche monetariste della Troika - non sembra interessare troppo il governo locale nè, peggio, quello nazionale.
LA VIA DEL RISANAMENTO. Riferendosi alla strategia messa in atto in Abruzzo dalla Giunta il presidente Chiodi ha ricordato come «abbiamo dovuto anticipare le scelte del Governo nazionale e questo è stato posssibile grazie al Patto per lo Sviluppo sia attraverso un utilizzo oculato dei fondi che avevamo per lo sviluppo sia attraverso una ripartizione strategica delle risorse complessive a disposizione». Ancora Chiodi, che dimentica troppo spesso che il piano di rientro del debito sanitario era stato imposto dal Governo Prodi col ministro Padoa Schioppa, ha spiegato che «parte del Bilancio è stata riservata al rientro dal debito, - ha ricordato - e parte alla riduzione prospettica delle tasse, azione che servirà a facilitare le nostre imprese ed i nostri concittadini. Per gli investimenti, inoltre, abbiamo deciso di ultilizzare sia fondi europei come i FERS che i fondi FAS che non sono risorse europee. A tal proposito, - ha evidenziato Chiodi - l'Abruzzo è una delle due regioni italiane a poter disporre per intero di questi fondi che ammontano a circa 600 milioni di euro al di là del centinaio di milioni di euro di risorse Fas destinate alla sanità».
IL FATTORE LETTA. Nel suo intervento davanti agli industriali Chiodi non ha dimenticato di citare uno degli sponsor principali che hanno reso possibile la sua elezione a governatore d'Abruzzo nel 2008. «Siamo stati capaci di sfrutttare al meglio il "fattore Letta" perchè è stata proprio la sua autorevolezza a permetterci di incidere sul Governo nazionale e, per esempio, di organizzare quella storica partecipazione di alcuni Ministri alla seduta del patto per lo Sviluppo dell'Abruzzo che precedette lo sblocco dei 600 milioni di euro di fondi Fas da parte del Cipe». Parole sante. Come divino è stato l'intervento dell'eminenza grigia di Avezzano. Per una volta tanto l'Abruzzo ha fatto gioco di squadra, in Regione e a Roma, e speriamo che questo possa ripetersi. Senza distinzioni di bandiere.
Marco Beef