“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Rinvio dopo rinvio la Nuova Pescara rischia di non decollare mai
La delibera ‘fotocopia’ approvata dalle Giunte di Montesilvano e Spoltore prevede una richiesta di soldi alla Regione Abruzzo ed un nuovo slittamento della fusione
La delibera ‘fotocopia’ avente per oggetto l'Istituzione della Nuova Pescara approvata dalle Giunte Comunali sia di Montesilvano che di Spoltore il 5 maggio scorso, colpisce per la frequenza con cui termini come "complesso", "complessità", "criticità" vengono più volte ripetuti per giustificare la richiesta alla Regione Abruzzo di prorogare ulteriormente l'entrata in vigore del nuovo Ente frutto della fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Eppure, come è noto, gli amministratori di Spoltore e Montesilvano non vedono l'ora di salutare la nascita della Nuova Pescara, ma per colpa del "destino cinico e baro" e della pandemia (sic), la data della fusione è slittata più volte: inizialmente fissata al primo gennaio 2022, successivamente è stata spostata al primo gennaio 2023 ed infine al primo gennaio 2024. Slittamenti dovuti, secondo i maligni, alla contrarietà di molti politici che con la Nuova Pescara avrebbero perso poltrone e strapuntini, tant'è che le sedute delle Commissioni della Nuova Pescara, andavano spesso deserte o comunque senza numero legale come ha denunciato il presidente della IV commissione e consigliere comunale di Pescara Di Pasquale che sospettava possibili boicottaggi.
Tralasciando le male lingue, sta di fatto che, secondo le delibere delle due Giunte Comunali, pure la data del primo gennaio 2024 è prematura in quanto, essendo il processo di fusione "complesso ed ambizioso che non ha precedenti in Italia", il primo gennaio 2024 non sarebbe congruo e coerente con le attività da svolgere nei numerosi ambiti individuati dalla delibera. Per cui i due Comuni si sono visti costretti a chiedere alla Regione un ulteriore rinvio della data, evitando però di proporne una che per loro sia "congrua e coerente".