“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Rifiutopoli: tutti assolti
"Il fatto non sussiste" per gli imputati Venturoni, Di Zio e Di Stefano. Pagano (FI): "Fatta chiarezza su una vicenda incomprensibile"
TUTTI ASSOLTI. E' arrivato il verdetto. L'ex assessore regionale Lanfranco Venturoni, l'imprenditore spoltorese Rodolfo Di Zio e l'onorevole forzista Fabrizio Di Stefano sono stati assolti "perchè il fatto non sussiste" nell'ambito del processo penale 'Rifiutopoli' sulla realizzazione di un impianto di bioessicazione a Teramo. L'inchiesta era partita nel 2008 con accuse pesanti: corruzione, istigazione alla corruzione, abuso d'ufficio, peculato, turbativa d'asta e millantato credito. Oggi il giudice del tribunale collegiale di Pescara, Angelo Zaccagnini, ha assolto i tre imputati.
L'ACCUSA. L'accusa aveva chiesto cinque anni di reclusione per Venturoni e Di Zio, nonché un anno e sei mesi per Di Stefano. Assolti invece "per non aver commesso il fatto" l'imprenditore Ferdinando Ettore Di Zio e l'ex ad della Teramo Ambiente Vittorio Cardarella. "Soddisfazione" per l'assoluzione di Venturoni e Di Stefano è stata espressa dal presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, per il quale "è stata fatta chiarezza su una vicenda incomprensibile. Personalmente non ho mai avuto dubbi sulla correttezza dell'operato di Lanfranco Venturoni e dell'On. Fabrizio Di Stefano".
Giulio Bertocciani