“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Rifiuti. Appalto e polemiche
Montesilvano. Il sindaco: «Sono mesi che denuncio ombre e anomalie». Intanto la differenziata resta sotto al 14%
MONTESILVANO. LA QUESTIONE DELL'APPALTO REVOCATO. Tiene banco nella quinta città d'Abruzzo - il dato si riferisce al numero di abitanti - la polemica intorno all'appalto da 32 milioni di euro, approvato dalla giunta Cordoma, e revocato dall'attuale sindaco di Montesilvano, Attilio di Mattia, alla ditta Rieco di proprietà della famiglia Di Zio. Giancarlo Castorani, uno dei portavoce del Cantiere per l'Alternativa di Montesilvano è intervenuto sulla questione della tecnologia sponsorizzata dal sindaco. «Di Mattia la smetta - si legge nella nota - di indicare come alternativa credibile il sistema ARROW-BIO, impianto di trattamento meccanico dei rifiuti che avviene a valle della raccolta, dove non si conoscono i costi di realizzazione, i costi di gestione e se funziona veramente. Da quel poco che si sa l'impianto è di fabbricazione israeliana, non ancora presente in Italia in quanto la normativa nazionale non prevede quel tipo di trattamento come afferma Michele Civita Ass.re all'Ambiente della Provincia di Roma». Inoltre, l'impianto rappresenterebbe di fatto un doppione di quello già esistente nel chietino ma con una capacità di trattamento 10 volte inferiore. Anche il consigliere d'opposizione Francesco Maragno ha sollevato dubbi sulla trasparenza del Primo cittadino in materia di rifiu. Intanto è stato prorogato l'affidamento alla ditta Ecoemme, partecipata della famiglia Di Zio con una quota del 48% del capitale sociale.
LA REPLICA DEL SINDACO. «Ho firmato una delibera per la revoca dell’aggiudicazione di una gara di cui da mesi denuncio anomalie, dubbi di contenuti, e soprattutto che avrebbe avuto un effetto devastante per la casse del comune e per le tasche dei cittadini», ha dichiarato Attilio Di Mattia. Sulla questione della trasparenza e dei progetti futuri ha aggiunto «voglio realizzare il progetto di trattamento rifiuti annunciato in campagne elettorale, illustrato e raccontato in ogni occasione ed in ogni incontro pubblico ai montesilvanesi. Oggi a Montesilvano stiamo cercando di cambiare quello che per anni, oltre all’interesse della magistratura, ha portato la città ad una gestione medievale dei rifiuti, con percentuali di differenziata tra le più basse della Regione». Ed, in effetti, nella città di Montesilvano la raccolta differenziata è al di sotto del 14%.
IL "PORTA A PORTA" SPINTO. Per migliorare il dato della differenziata il sindaco vuole puntare a realizzare un Porta a Porta "spinto" e la realizzazione di una stazioni ecologica. «Chiedere ai montesilvanesi di pagare molto di più la Tarsu e svuotare le casse comunali significa vivere in un altro pianeta. Io mi sto muovendo per gradi, cercando di sistemare la situazione ereditata, con un nuovo bando per la raccolta dei rifiuti che prevede sì il porta a porta, ma graduale e per step, accompagnato quindi da una raccolta stradale; un progetto realistico e vantaggioso per i montesilvanesi», ha spiegato Di Mattia. Sul piano, poi della smaltimento, «che è cosa diversa dalla raccolta e che invece Maragno confonde nella sua denuncia, sto mettendo in moto tutte le procedure necessarie a realizzare, se possibile, l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti a freddo che andrebbe a rivoluzionare tutto il sistema ed a posizionare Montesilvano ai primi posti per capacità di gestione dei rifiuti. Di poco trasparente c’è solo chi si ostina a difendere ed a conservare un sistema distorto e che avrebbe firmato ad occhi chiusi un contratto perché tanto a pagare sarebbe stato Pantalone, cioè i montesilvanesi». Siamo certi che la polemica durerà.
Redazione Independent
Attilio Di Mattia, sindaco di Montesilvano