“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Revoca del progetto Duna: Del Vecchio, "Abbiamo ragione noi"
Il vicesindaco di Pescara dichiara: “Utilizzeremo le risorse destinate all’opera per la manutenzione di cui la città ha sicuramente più bisogno”
TUTTI ZITTI. “La revoca del progetto della Duna sulla Riviera sud di Pescara non è una perdita, ma una risorsa per la città. Invitiamo il consigliere Masci e gli ex fautori dell’opera a dormire sonni tranquilli poiché dalla revoca dell’innalzamento di una collina per la realizzazione del relativo “traforo” della stessa, la città di Pescara ha solo da guadagnarci. Le risorse relative al progetto andranno a beneficio di opere pubbliche di altro segno, le impiegheremo sulla manutenzione della città e per finanziare interventi attinenti al problema degli allagamenti e del dissesto idrogeologico". E' quanto dichiara il vicesindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio.
"NESSUNA ANSIA DEMOLITORIA". "Non c’è alcuna ansia demolitoria verso il passato in tale scelta - garantisce l'esponente del Pd - Questa Amministrazione, infatti, completerà la riqualificazione della Riviera Sud, perfettamente in linea con quanto realizzato dalla precedente amministrazione con il primo lotto che va da via Pepe al Teatro d’Annunzio. Gli ex sanno bene che Pescara ha bisogno di opere fondamentali e sarà dura, per loro, cercare di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica tra queste esigenze e la “cipria” con cui cercano ancora di poter coprire gli enormi buchi creati nelle casse comunali, ovvero per le difficoltà a gestire i pagamenti di una mole enorme di opere pubbliche prive di reale utilità per la collettività. Noi opereremo in modo diverso, lo abbiamo detto in fase di campagna elettorale e la città ci ha dato una fiducia altissima".
UNA DECISIONE CHE SCATURISCE DALL'ASCOLTO. Il vicesindaco inoltre ricorda che tale decisione scaturisce "non solo dal buonsenso nella gestione delle risorse pubbliche, ma dall’ascolto e dal confronto che nei mesi e negli anni scorsi si è avuto con quella parte di città circa l’utilità e gli obiettivi di quell’opera. Un dialogo a cui si è sottoposta anche la maggioranza di allora ma con l’unico risultato di aver acconsentito ad un lieve abbassamento della collina, portandola dai 9 metri iniziali ai 6 successivi e la promessa di una futura e improbabile nuova strada di collegamento tra l’attuale via Figlia di Iorio e il Lungomare ma che, a ragione delle perdite (sarebbero andati in fumo anche centinaia di parcheggi), non era riuscita a convincere né i cittadini, né le associazioni”.
Redazione Pescara