“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Referendum contro il "Porcellum". Tutti a votare!
Mancano 200mila firme entro il 30 settembre
ABRUZZO - C'è tempo fino al 30 settembre per raccogliere le firme necessarie per abrogare l'attuale legge elettorale definita "porcellum". Si può votare nei Comuni e, da domenica, nelle principali piazze della regione Abruzzo. Per votare è necessario avere con sè un documento di identità ed avere compiuto almeno 18 anni.
Mancano 200mila firme - Stando alle fonti dei comitati promori mancano all'appello ancora 200mila firme necessarie per l'istituzione di un nuovo Referendum popolare. Per raggiungere questo obiettivo si stanno organizzando banchetti nelle principali piazze del terriotorio abruzzese. Partiti del centrosinistra, tra cui l'Idv (comitato promotore) e Pd, hanno incominiciato una campagna attiva e di sensibilizzazione dei cittadini visto l'incredivile silenzio del mezzi di comunicazione tradizionali.
Cosa intende abrogare - Obiettivo di questa consultazione popolare è l'eliminazione delle province, argomento entrato nell'ultima manovra finanziaria, ma anche e soprattutto l'abrogazione dell'attuale sistema elettorale: il cosiddetto "porcellum". La peggiore legge elettorale mai avuta in Italia ha, infatti, reintrodotto il sistema proporzionale, a dodici anni dall'entrata in vigore del sistema maggioritario. All'epoca venne introdotta la figura del leader della coalizione, al quale si ricollegano una serie di liste (bloccate) che si ripartiscono i seggi disponibili in maniera proporzionale, con un premio di maggioranza alla coalizione vincitrice che garantisca la governabilità. Lo sbarramento (per i partiti coalizzati) è del 2% alla Camera e del 3% al Senato. Al Senato, inoltre, il premio di maggioranza viene assegnato su base regionale. L'approvazione di questa legge provocò una serie di polemiche a livello nazionale, tanto che il leghista Roberto Calderoli definì la legge"porcellum" prendendo spunto dalla Legge Mattarella ( che introduceva un sistema elettorale maggioritario corretto da una sensibile quota proporzionale pari ad un quarto dei seggi di ciascuna assemblea)