“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Quel silenzio imbarazzante dei giovani "piddini" sulla multa al Questore
Quattro vigili Angelo Volpe, Donato Antonicelli, Claudio Di Sabatino e Sergio Petrongolo si dovranno presentare all'ufficio di Guido Dezio per dar luogo al famigerato procedimento disciplinare
QUEI SILENZI IMBARAZZANTI NEL PARTITO DEMOCRATICO. L'elemento più triste della vicenda che riguarda la famosa questione della multa annullata al Questore di Pescara Paolo Passamonti è quel silenzio imbarazzante dei giovani consiglieri comunali della "cosiddetta" Sinistra pescarese.
Nemmeno una parola sulla situazione dei quattro agenti del Corpo di Polizia Muncipale (Angelo Volpe, Donato Antonicelli, Claudio Di Sabatino e Sergio Petrongolo) che, a breve, si dovranno presentare all'ufficio di Guido Dezio per dar luogo al famigerato procedimento disciplinare mosso nei loro confronti. Il rischio, come è noto, ha uno spettro ampio: si va dalla sospensione dall'incarico fino all'ipotesi molto remota del licenziamento.
Manco a dirlo - ma qui le probabilità che non uscisse niente dalle bocche dei fiaccolatori seriali ed i #JeSuisCharlie partime erano piuttosto elevate - un commento sulla vicenda giudiziaria che riguarda il professionista Marco Patricelli, grazie al quale (o per colpa del quale) tutto quello a cui stiamo assistendo è divenuto di dominio pubblico.
Desta meraviglia, ed anche un po' d'amaro, continuare però ad assistere allo spettacolo delle bacheche Facebook di certi rappresentanti della democrazia che pubblicano, condividono, sentenziano, commentano, diffondono numeri verdi, risolvono problemi di alberi caduti per strada etc etc. Ma nulla, nemmeno un misero pensierino, ne andrebbe bene anche uno stupido ed incondivisibile, per conoscere il loro punto di vista sul tema di cui tutta Italia sta argomentando (in particolare la trasmissione Le Iene) e sul quale pendono ben due interrogazioni parlamentari.
Del resto l'Abruzzo, come spesso ci ricorda il nostro amico-collega de Il Fatto Quotidiano Antonio Massari, non è certamente il posto più adatto per difendere le persone libere che fanno battere i cuori anche se si tratta - come dice qualcuno al Palazzo - di "una storia vecchia".
Eh, già...
Marco Beef