“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Quel "No" che ci ha fatto vergognare di essere italiani
Si chiamano Matteo tutti e due ma il Leghista non ha nulla a che vedere con l'Evangelista del verbo “ero straniero e non mi avete accolto”
QUEL "NO" CHE CI HA FATTO VERGOGNARE DI ESSERE ITALIANI. Si chiamano Matteo tutti e due sia l’Apostolo che il Ministro dell’Interno italiano Salvini. Ma la coincidenza non è significativa in questo caso perché il Matteo leghista non ha nulla a che vedere con l’evangelista Matteo. Altrimenti che senso avrebbe quanto riferito da Matteo (25,43) “ero straniero e non mi avete accolto”? Il celebre passo del Nuovo Testamento lo ha postato in un tweet il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Matteo (quello buono) riferisce inoltre che per Gesù, quelli che negarono l’accoglienza, saranno i "maledetti, nel fuoco eterno" (mentre ai "benedetti" Gesù dice "ero straniero e mi avete accolto"). L’altro Matteo (quello cattivo) non deve aver gradito molto il riferimento al suo rifiuto di far attraccare la nave “Aquarius” carica di profughi in un porto italiano. Tanto che tutto piccato ha tenuto a precisare da buon cattolico (sig.) di aver giurato sul Vangelo (forse senza quello di Matteo), col rosario in mano. Sulla stessa linea di Ravasi si pronuncia il presidente della Caritas cardinale Francesco Montenegro quando dice che “L'Europa deve prendere atto che nessuno può fermare questi flussi, che sono epocali, e non è chiudendo porti e rimbalzandosi le responsabilità che si troverà una soluzione". La Spagna del nuovo governo di sinistra, consentendo l’attracco della Aquarius nel porto di Valencia ci ha assestato un sonoro schiaffone morale ipotizzando perfino azioni penali contro il nostro paese. Così la Francia di Macron, dimenticando gli inumani respingimenti dei migranti sulle Alpi, che può finalmente accusarci di cinismo e di essere vomitevoli. Più di tutto vale la testimonianza della senatrice a vita di origini ebraiche Liliana Segre, che ha conosciuto le atrocità di Auschwitz. La Segre, intervistata da Mentana riecheggiando le parole del profeta dice “Io sono stata una richiedente asilo. A me hanno detto no. (le autorità elvetiche le rifiutarono l’ospitalità quando cercò rifugio in Svizzera ndr). E poi quando si dice no bisogna prendersi le responsabilità di quel no”. E’ certamente vero che l’Italia sia stata lasciata sola dall’UE nell’affrontare il dramma dei migranti, ma ciò non toglie nulla alla gravità di quel “no” pronunciato dal leghista Salvini, un “no” che ci ha fatto vergognare di essere italiani.
Clemente Manzo