“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Quando Pelé mi disse..
'O Rey' intervistato dopo il quattro a zero di Inter-Santos allo Yankee Stadium di New York: "Il calcio italiano mi piace solo qualche volta"
QUANDO PELE' MI DISSE...1966: Inter-Santos nello Yankee Stadium di New York, il tempio del baseball. Lavorarono con calce e metro per cercare di renderlo il piu' possibile adatto a una partita di calcio, disciplina sportiva poco popolare in Nord America e che si stava tentando di diffondere. Era l'epoca in cui noi e i verde-oro brasiliani eravamo considerati i migliori nel mondo. Attesa spasmodica: 80 mila posti a duecento dollari l'uno, tutto esaurito dopo pochissimi giorni di vendita. Un quotidiano di Milano chiese a mio fratello Lino e a me di seguire l'evento, che si concluse con un risultato non proprio esaltante per noi, l'Inter infatti ne prese quattro ricevendo una lezione di gioco dal Santos. Finita la partita, mio fratello corse subito alla ricerca di interviste. Impresa non facile visto che la folla si muoveva come un esercito di formiche in guerra. Io restai al telefono per tenere i collegamenti con il redattore di Milano, in preda alla febbre di mezzanotte, quella che assale il giornalista impegnato a "chiudere la pagina". Eravamo molto vicini alla "dead line", l'ultimo termine utile per la stampa in tipografia, insomma: un vero toccasana per le coronarie. Il redattore, implorante, urlava: "Ho pochi minuti per chiudere, dammi un titolo, dammi un titolo...". Intravidi Pele' che stava andando al trotto verso l'ingresso degli spogliatoi. Una volta al suo fianco cominciai a parlargli come fossimo vecchi amici. Arantes do Nascimento si mise a ridere e disse: "Sei italiano...". Si', Pele', ai lettori italiani farebbe piacere sapere perche' lei ha dichiarato che non giocherebbe mai in una squadra italiana. Avevo lanciato la mia piccola esca per il titolo. Pele' rispose: "Te lo dico subito; perche' non mi piace il comportamento di alcuni manager e di proprietari di squadre italiane ". Pele', parli di contratti? "Di quelli, ma anche di altri fatti che preferisco non menzionare". Il giocatore brasiliano masticava un chewing gum, era sudatissimo e sorrideva come un qualunque simpatico ventiquattrenne con dentoni bianchissimi. Arrivato agli spogliatoi Pele' aggiunse. "A me piace il gioco italiano, solo che qualche volta...". Quasi si morse la lingua e non fini' la frase. Ancora una domanda. Edson,insistetti. Dimmi che cosa succede nel calcio italiano, perche' la nazionale non va. E' il gioco che manca? Mi rispose quasi sottovoce: "i vostri giocatori si addormentano in campo, quando hanno la palla al piede fanno passaggi laterali, all'indietro.... noi invece diamo uno sguardo alla porta e bam...". E spari', proprio come faceva in campo con i difensori avversari.
Benny Manocchia