“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Quagliarello spacca Pescara
Il capolista del Senato arriva in città. Addio di Pagano e Testa mentre Sospiri accusa Chiodi per il porto
ARRIVA QUAGLIARIELLO A PESCARA. PDL IN RIVOLTA. Alle ore 12, presso la sala "Figlia di Jorio" della Provincia di Pescara, si terrà l'attesissima conferenza stampa di Gaetano Quagliariello che, con il presidente Silvio Berlusconi, sarà capolista del Popolo delle Libertà per il Senato della Repubblica nella circoscrizione Abruzzo. Il terzo nome in lista, quello dell'ex deputato Idv originario di Giuliano Teatino, Antonio Razzi, ha - come è noto - spaccato il partito nel pescarese. Mentre il sindaco del capoluogo adriatico, Luigi Albore Mascia, è rimasto «dispiaciuto per la mia città» ma fedele alle scelte del leader, c'è chi invece l'ha presa malissimo. Troppo grave il tradimento del territorio così, incredibile ma vero, il primo nome a salutare Silvio Berlusconi è stato proprio l'ex fedelissimo Nazario Pagano, già presidente del Consiglio Regionale, il quale ha deciso di appoggiare Carlo Masci (Rialzati Abruzzo) alle prossime elezioni. Dunque, un boicottaggio in piena regola che certamente avrà ripercussioni anche sul prosieguo dei lavori e dei programmi nella Giunta della Regione Abruzzo. Anche il "padrone di casa", Guerino Testa, pescarese "doc", c'è l'ha con le scelte del partito ed ha definito «un harakiri politico» le soluzioni "romane" individuate dal duo Verdini-Quagliariello.
LORENZO SOSPIRI ACCUSA CHIODI. Il consigliere regionale del Pdl, Lorenzo Sospiri, che si è appena dimesso dall'incarico di coordinatore provinciale del partito di Berlusconi, punta il dito contro Gianni Chiodi reo di aver difeso soltanto le "ragioni teramane" «E' stato capace di fare una battaglia per trovare i fondi per l'alluvione nel teramano - l'accusa di Sospiri - ma non ha fatto altrettanto per il porto di Pescara». Insomma, a meno di 12 mesi dalla fine della legislatura, in Consiglio regionale se ne vedranno delle Belle. Una cosa è certa. Pescara piange, Teramo no.