“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Punti nascita, Beatrice Lorenzin apre uno spiraglio
Il ministro della salute, intervenuta ieri a Rivisondoli per un incontro politico promosso dal Ncd, ha spiegato che "la deroga è applicabile"
QUEL MALEDETTO NODO DEI PUNTI NASCITA. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta ieri a Rivisondoli per un incontro politico promosso dal Ncd, ha ribadito che c'è la possibilità di salvare il punto nascita di Sulmona (e non solo quello): "Se assicurate i livelli di sicurezza, in casi dove l'orografia lo richiede, le regioni possono derogare ai 500 parti. La deroga e' applicabile e dipende solo dalle regioni, che devono assumersi le responsabilità delle scelte".
E ADESSO I GRILLINI GONGOLANO. Dunque, secondo Lorenzin, la palla passerebbe al governatore D'Alfonso e alla sua giunta. Spiegano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle: “Abbiamo da tempo chiesto l’intervento del Presidente e dell’Assessore Paolucci. Ora che lo ha chiesto anche il Ministro, forse il Presidente ascolterà con più interesse le nostre proposte. Abbiamo presentato in sede di consiglio una risoluzione nata da un attento studio delle carte per scongiurare la chiusura dei quattro punti nascita di Atri, Ortona, Sulmona e Penne, dando più tempo alle strutture per migliorare ulteriormente i servizi e raggiungere alti livelli di eccellenza richiesti, ma sono sempre state respinte, senza però proporci valide alternative”.
OSPEDALE DI SULMONA, INCONTRO CON I SINDACI PRESSO IL PRESIDIO PERMANENTE. Intanto questa mattina si è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali e i sindaci della Valle Peligna e dell’Alto Sangro. La riunione, promossa da FP Cgil, Cisl FP, UIL Fp e Nursind, si è tenuta nei pressi del presidio permanente in corso all’Ospedale “Santissima Annunziata” di Sulmona, aperta alle associazioni, ai cittadini e a chiunque voglia dare il proprio contributo "in un momento in cui è necessario difendere e salvaguardare la sanità nella Valle Peligna e nell’Alto Sangro".
Carolina Mattucci