Pugni al volto ad un autista Tua

L’aggressione si è verificata sulla Linea 21 alla fermata Sant’Alfonso. Il sindacato: “Basta così. Un padre di famiglia non può tornare a casa col volto tumefatto”

Pugni al volto ad un autista Tua

Mercoledì 20 novembre 2024, nel pomeriggio, un autista della Linea 21 è stato aggredito alla fermata in zona Sant'Alfonso. L’episodio è nato da un disguido: un giovane, senza aver prenotato la fermata, ha tentato di scendere dalla porta sbagliata. L’autista, accortosi della situazione, ha aperto la porta, ma il ragazzo, già agitato, ha reagito con insulti e urla. Quando il conducente si è avvicinato per meglio comprendere quali fossero i motivi di una reazione così esagerata, il giovane lo ha aggredito, colpendolo con pugni al volto e facendolo cadere a terra. Solo l’intervento dei passeggeri ha interrotto l’aggressione, mentre il giovane si è dileguato.

L'aggressione non si è conclusa con la fuga del ragazzo: è stato solo il primo atto.

Il giorno successivo, nonostante il volto tumefatto, l’autista è tornato al lavoro con grande senso di responsabilità, ad attenderlo in deposito, però, c’era il padre del giovane aggressore, che con un vero e proprio blitz è passato dalle parole ai fatti, colpendo nuovamente il conducente.

A denunciare l’accaduto è il segretario regionale di OR.S.A. Trasporti Abruzzo, che commenta: "Si tratta dell'ennesimo atto di violenza nei confronti dei lavoratori di TUA, un fenomeno in preoccupante crescita. Il 19 e 21 novembre, rispettivamente in Piazza San Francesco e Piazza Garibaldi a Teramo, si sono registrate due violente aggressioni per futili motivi ai danni dei conducenti, con gravi conseguenze per i lavoratori”.

Continua Orlandi: "In nessun caso un padre di famiglia dovrebbe tornare a casa dal lavoro con il viso tumefatto e dover spiegare ai propri figli che stava semplicemente cercando di svolgere il proprio dovere. TUA è pienamente consapevole dei rischi che i suoi dipendenti affrontano ogni giorno, ma non fa nulla per proteggerli. I lavoratori si sentono in pericolo e abbandonati".

Il segretario Orlandi conclude: "Tra il personale del TPL regna paura e sgomento per la crescente frequenza e gravità degli episodi. Chiediamo con fermezza alla Regione Abruzzo, in collaborazione con TUA e le forze dell'ordine, di adottare misure concrete per garantire la sicurezza dei conducenti di mezzi pubblici. Riteniamo che l’installazione a bordo di videocamere a circuito chiuso  possa essere un passo utile, manon è sufficiente da sola.”

Alessandro Peca, avvocato dello studio legale PECAS, commenta: "Con OR.S.A. stiamo preparando un esposto per denunciare l’inefficacia delle attuali misure di sicurezza per i conducenti di mezzi pubblici. L'obiettivo è sollecitare un intervento urgente delle istituzioni e delle forze dell'ordine per fermare l'aumento delle aggressioni e garantire una protezione adeguata ai lavoratori."