“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Province. Mercoledì si decide
Lontane le posizioni dei territori. Chieti vuole accorpare Pescara. Teramo non ci sta e sta e si allea con L'Aquila
Il prossimo mercoledì, 26 settembre, si svolgerà a Pescara la riunione del Comitato per le Autonomie locali. Sul tavolo della discussione le ipotesi di riodino delle province abruzzesi, come disposto dal decreto sulla Spending Review, che prvede la riduzione da quattro a due. Fino ad oggi non c'è stata convergenza di intenti tutte protese a tutelare interessi specifici e non della collettività. Le proposte in campo sono molteplici: la costituzione di un'unica grande provincia, l'accorpamento di Pescara con Chieti e l'Aquila con Teramo, la fusione tra Pescara-Chieti-Teramo (cosiddetta "Appennino-Adriatica) e così via. Le posizioni restano ancora molto lontane sicchè è prevedibile un ulteriore rinvio.
LE PAROLE DEI PROTAGONISTI. Il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, ha dichiarato che «non voterò alcuna proposta che penalizza la provincia teramana». Mascia, il sindaco di Pescara, spinge invece per la soluzione dell'Appennino-Adriatica. Non si sbilancia Umberto Di Primio. «Nel corso del prossimo incontro – ha dichiarato il Sindaco di Chieti - auspico si possa votare la proposta che, anche attraverso il riordino delle Province, sostenga il progetto di un Abruzzo sempre più forte». Sarà così? Per noi di Abruzzo Independent sarebbe meglio eliminarle del tutto.
Marco Beffe