“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Province. Dubbi di Testa
Che sarà dei dipendenti dei sopprimendi? C'è pure il nodo bilancio: Chieti è in dissesto e pescara vende il patrimonio
TESTA SU NUOVE PROVINCE. «Prima che sia detta l'ultima parola sulle Province è opportuno attendere l'esito dei ricorsi, cominciando da quelli in discussione il 6 novembre prossimo, a seguito dei quali saranno definite una serie di questioni di non poco conto, come le elezioni di secondo livello previste dal Governo per le nuove Province italiane». Lo afferma il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, commentando le decisioni di ieri del Consiglio dei ministri sulla riduzione delle Province in Italia. «Come era intuibile, aggiunge, in Abruzzo è stata seguita l'indicazione del Consiglio delle autonomie locali ed è prevista la nascita di due Province, con il giusto riconoscimento per Pescara che sarà capoluogo di Provincia, senza voler con questo penalizzare la città di Chieti. Credo però che prima di vedere assolutamente definito il quadro sia indispensabile attendere non solo il pronunciamento della giustizia ma anche il passaggio in Parlamento per la conversione in legge. Le Camere - dice sempre Testa - avranno una grande responsabilità perché dovranno rimuovere tutte le storture del testo licenziato dal Consiglio dei ministri, tra cui le elezioni di secondo livello e l'abolizione delle giunte con le amministrazioni ancora in carica».
IL FUTURO DEI DIPENDENTI. Tra gli interrogativi che si pone Testa ci sono quelli sul futuro dei dipendenti delle Province, del patrimonio di questi enti, ma soprattutto degli enti territoriali dello Stato. «E i bilanci? - si chiede il presidente. Non dimentichiamo che Chieti ha un bilancio in dissesto, contrariamente a Pescara. Come si può pensare di fondere in pochi mesi due enti il cui bilancio complessivo è di 200 milioni di euro? La fase è delicatissima, specie per i cittadini che pagano per avere servizi efficienti. E ad oggi, nonostante si predichi il risparmio, non si è ancora messo mano a tutti gli enti, le agenzie e le società inutili che gravano moltissimo sulle casse pubbliche», conclude Testa aprendo le porte ale inevitabile repliche chietine.
Marco Beef