“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Province. Derby sulla sede
Sospiri si appella a Chiodi, Chieti s'arrabbia. Da Teramo il Consiglio vota la mozione: «Meglio toglierle del tutto»
PROVINCE. LA FUSIONE NON PIACE. Il Comitato per le Autonomie locali (Cal), dopo settimane di incontri, svoltisi anche in pieno Ferragosto, ha espresso il proprio parere formale attraverso una votazione trasparente e democratica, scegliendo la riduzione da 4 a 2 province con la fusione Pescara-Chieti e L’Aquila-Teramo. Sulla decisione è tornato il consigliere regionale Pdl Lorenzo Sospiri che ha detto «se in merito al Piano di riordino delle Province il Presidente Chiodi deciderà di sostenere e portare avanti l’ipotesi della Provincia unica, è ovvio e scontato che la sede di quella Provincia sarà Pescara». Già, ma a Chieti la pensano esattamente all'opposto, come più volte ribadito dal presidente Di Giuseppantonio e dal sindaco Di Primio. Chi la spunterà?
TERAMO NON SORRIDE. Se Pescara trema, Teramo non sorride. E', infatti, l'Ente amministrato dal presidente Valter Catarra quello che, quasi certamente, subirà le maggiori penalizzazioni dal riordino delle provincie stabilito dalla Spending Review. Ieri il Consiglio provinciale ha votato una mozione con la quale si spinge per una nuova proposta oppure che le Province vengano del tutto abolite tramite riforma costituzionale. Come al solito Catarra ha minacciato il ricorso alla Corte costituzionale ed è stato puntato il dito sul Cal. «La mera aggregazione con l’Aquila - ha detto catarra - presenta rischi per la tenuta dell’integrità territoriale dell’attuale Provincia di Teramo». Dalla Marsica, invece, si ripropone l'idea di Attilio Francesco Santellocco (Terre Marsicane) di riorganizzazione in un'unica provincia regionale basata sugli ambiti sub-regionali identificati dal Quadro di Riferimento Regionale.
Reda Inde