“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Processo alle Carriole. Trionfa della Giustizia
Il fatto non sussiste e non costituisce reato. Questa la motivazione che scagliona i sette "eroi" dell'Aquila
"POPOLO DELLE CARRIOLE" ASSOLTO DA TUTTE LE ACCUSE. Avevano commosso il mondo. In sette, armati di sole carriole, alla guida di un gruppo di cittadini disperati avevano violato la zona rossa per denunciare il dramma del terremoto che aveva devastato le loro vite e la loro città, L'Aquila, il 6 aprile 2009.
Il "popolo delle carriole", questo il nome dato dai media al gruppo che voleva solo sgomberare quelle macerie rimaste sul suolo abruzzese per anni, era stato denunciato ed accusato di avere violato sia l'ordinanza del Sindaco Massimo Cialente di divieto di accesso in centro storico sia un regio decreto del 1931 che prevede anche l'arresto per "aver promosso una riunione senza averne dato preavviso al questore".
Il giudice Giuseppe Grieco, dopo quasi quattro anni, ha messo la parola fine a queste accuse ingiuste perchè "il fatto non sussiste" e "non costituisce reato". La decisione del giudice del tribunale dell'Aquila è arrivata al termine di cinque ore di udienza, precedute da un lungo sit-in di protesta del Movimento 3e32 e molti cittadini.
Redazione Independent