“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Processo Bussi Appello: la sentenza è prevista per il 31 gennaio
In primo grado nessuno degli imputati è stato riconosciuto responsabile per la distribuzione delle acque avvelenate
INDAGINE INIZIATA NEL 2007. L'indagine della Procura di Pescara prese il via nel 2007 con la scoperta da parte del Corpo Forestale dello Stato di circa 185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose in un'area di quattro ettari nei pressi del polo chimico di Bussi sul Tirino. L'area, definita subito come la piu' grande discarica inquinata d'Europa, venne posta sotto sequestro. Secondo la ricostruzone dagli anni '60 agli anni '90 sono state sversate e smaltite abusivamente tonnellate di sostanze pericolose, fra cui cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni e metalli pesanti.
LA SENTENZA DI PRIMO GRADO. La sentenza di primo grado ha assolto i 19 imputati dall'accusa di avvelenamento delle acque. Il rinvio del procedimento all'Aquila e' stato disposto lo scorso marzo dalla Cassazione che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati alla Suprema Corte. In Corte d'Appello a Chieti il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall'accusa di aver avvelenato le falde acquifere mentre il reato di disastro ambientale fu derubricato in colposo e quindi prescritto.
Redazione Independent