“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Primarie Pd. Il Vangelo porta il nome di Matteo Renzi
Trionfo anche in Abruzzo per il "rottamantore" sindaco di Firenze. Ma adesso chi rischia dei dirigenti?
PRIMARIE PD. PLEBISCITO ANCHE IN ABRUZZO PER MATTEO RENZI. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ex lupetto, ex distributore di giornali, ex fan dell'eminenza grigia della DC Ciriaco De Mita - fantastica la foto pubblicata su Twitter da Andrea Scanzi - è il neo segretario eletto del Partito Democratico. Anche l'Abruzzo ha incoronato il nuovo messia dei Democrat con percentuali bulgare.
Renzi ha ottenuto, come nel resto del paese, il 68% dei voti, mentre Gianni Cuperlo si è fermato al 20% e Pippo Civati al 12%.
Alle ore 20 avevano votato quasi 40 mila sostenitori dei Democrat nei 250 seggi sparsi su tutta la Regione. Questi i risultati dopo lo spoglio: Renzi vince con quasi il 73% a Teramo, 72% a Pescara, oltre il 62% a Chieti, il 62% a l'Aquila. Cuperlo supera il 20% solo nella Provincia di Chieti, quella che era considerata la sua roccaforte, visto il prestigio dei suoi sostenitori in questa parte di territorio - il riferimento era Giovanni Legnini - ottenendo il 26,42%. Non supera il 12% Civati in nessuna Provincia, ci va vicino solo a Pescara con il 12,97% dove era sostenuto da un gruppo molto forte (Stefano Casciano, Claudia Tatone, Attilio Di Mattia, Silvia Marcelli, Tullio Febo, Mirella Moresco, Antonio Caroselli, Manuela Rinaldi, Sandro Di Scerni, Michela Solferino, Cristiano Celestino Orlacchio e Silvia Manganelli).
"Adesso - scrive il sottosegretario Giovanni Legnini su facebook - occorre il sostegno di tutti al suo percorso di innovazione anche di chi, come me, ha votato un altro candidato. Serve un PD unito ad un Paese che ha urgente bisogno di uscire dalla crisi". Ma cresce la preoccupazione tra i dirigenti democrat che non hanno sostenuto il nuovo leader del Pd.
"Oggi non è finita la sinistra - ha twittato ieri il neosegretario Renzi - ma di un suo gruppo dirigente". E mai, codeste parole, suonarono più sinistre per chi della sinistra ha fatto un mestiere.
Il (sub)direttore