“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Presunte “mazzette” nella sanità pubblica, la Procura chiede il processo
Nel mirino della magistratura pescarese gare e appalti per 36 milioni di euro. Coinvolto il presidente del consiglio Sospiri
Ci sono importanti sviluppi giudiziari nell’inchiesta sulla sanità pubblica e presunti appalti asl truccati che alcuni mesi fa ha portato agli arresti domiciliari l’imprenditore Vincenzo Marinelli. La magistratura pescarese ha chiuso le indagini ed ha chiesto il rinvio a giudizio per 13 indagati, tra cui il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, oltre a nove società. Ad occuparsi delle indagini e’ il pm Andrea Di Giovanni che ha messo ‘sotto la lente’ cinque gare pubbliche per un valore di 35 milioni di euro tra cui anche quella per i letti elettrici presso il Covid Hospital di Pescara.
“Come ho già detto 4 anni fa, 2 anni fa, 1 anno fa, 6 mesi fa, ribadisco oggi che è ferma la mia totale estraneità ai fatti contestati nell’inchiesta sulla sanità. Spero ora che tale assoluta estraneità si possa anche dimostrare nel corso delle fasi pre-processuali o processuali e ribadisco, fin da ora, la più totale fiducia negli Organi della magistratura che saranno chiamati ad assumere le conseguenti decisioni”. Queste le parole di Sospiri a commento delle notizie inerenti all’inchiesta che lo riguarda.
“Non posso esimermi – ha proseguito - dal dover stigmatizzare l'avvenuta divulgazione di atti neppure notificati a me o ai miei difensori, ennesima reiterazione di un processo che da 4 anni è mediatico, prima ancora di approdare in un’aula di Tribunale. Non intendo commentare i contenuti e dunque mi astengo, peraltro risultano anche differenti dalle contestazioni che mi accingo a contrastare. Sono assolutamente sereno e confido fermamente di definire ora come in passato tutto ciò che c’è da definire”.
Ovviamente seguiremo gli sviluppi di questa vicenda che, come detto, è ancora in una fase assolutamente embrionale: toccherà, infatti, al Gip del Tribunale di Pescara decidere se accogliere la richiesta della procura e andare a processo ovvero stralciare alcune posizioni e/o anche annullare le richieste della pubblica accusa.