“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Presunta distribuzione di acqua avvelenata, processo ai vertici Aca
Il giudice ha accolto le richieste dei legali della difesa imputati nel cosiddetto "Bussi Bis". Alla sbarra i vertici di Ato e Aca
AL VIA IL "BUSSI BIS" COL RITO ABBREVIATO. Il gup del tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, ha accettato le richieste di rito abbreviato, presentate dai legali degli imputati nel processo cosiddetto “Bussi Bis” sulla megadiscarica del veleni: si tratta di Giorgio D’Ambrosio, ex presidente dell’Ato oggi ai vertici di Ecologica Srl,Bruno Catena, ex presidente dell’Aca, Bartolomeo Di Giovanni, dg dell’Aca, Lorenzo Livello, direttore tecnico dell’Aca, Roberto Rongione, ex responsabile del servizio Sian della Asl di Pescara.
Per tutti l’accusa è il reato di distribuzione di acqua avvelenata.
Secondo la procura che indaga “attraverso le condotte a ciascuno ascritte nel capo di imputazione, concorrevano a somministrare per il consumo, immettendole nella rete acquedottistica, le acque destinate all’alimentazione umana emunte dai pozzi S. Angelo [a valle del polo chimico di Bussi] contaminate da sostanze altamente tossiche per la salute umana.”
“L’acqua contaminata – si legge nelle conclusioni del ISS (Istituto Superiore della Sanità) – è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole”. La relazione è del 30 gennaio 2014 ed è agli atti del processo per devastazione ambientale che si è svolto a Chieti in merito alle discariche del polo chimico di Bussi e che ha visto l'assoluzione degli imputati, quasi tutti i vertici dell’ex Montesidon.
Chissà se alcuni comuni dell’area metropolitana, quelli asserviti all’epoca dall’acqua dei pozzi contaminati, si costituiranno parte civile.
Redazione Independent