“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Preso il "Lupin" di S. Donato
Arrestato Nicola Valleriani, pescarese, 31 anni. Deve scontare 4 anni per un'interminabile serie di furti
ARRESTATO IL "LUPIN" DI SAN DONATO. Nella sua carriera criminale, iniziata precocemente all'età di 14 anni, Nicola Valleriani ha collezionato ben 38 denunce per furto, ricettazione, possesso di documenti falsi, comprese un paio di evasioni dagli arresti domiciliari. Serrature e sistemi di allarme per il "Lupin di San Donato", praticante della “palestra del crimine” del periferico quartiere pescarese, anche se nato in Danimarca, non erano affatto un problema.
GLI INIZI DELLA CARRIERA. Era il mese di febbraio del 1996 quando il nostro, come detto appena quattordicenne, fece il suo primo incontro ravvicinato con una pattuglia della Polizia che lo sorprese in flagranza con addosso un cacciavite e 25.000 delle vecchie lire appena rubate da una Mercedes a cui aveva forzato la portiera. Passarono due anni e il “giovanotto”, questa volta in compagnia di un complice, venne arrestato per lo stesso tipo di reato. Con la differenza che di autovetture ne scassinò otto di fila, segno evidente che, nel frattempo, aveva messo a frutto il suo “talento”.
L'ULTIMO CRIMINE DA MINORENNE. L’ultimo crimine da minorenne lo commise pochi mesi dopo, quando, al termine di un lungo inseguimento, venne fermato da una Volante alla guida, ovviamente senza patente, di una Fiat 500, ovviamente rubata. Da lì in poi una serie impressionante di reati - con una particolare predilezione per i furti “di” e “su” autovetture, la sua prima passione, e con una più tardiva “specializzazione” nei furti in abitazione - che gli hanno più volte spalancato le porte del carcere, anche se per brevi periodi, a causa di problemi di salute che lo hanno reso più volte incompatibile con la detenzione, ma evidentemente non con il crimine.
VOLTO NOTO ALLA POLIZIA. Volto noto per le forze dell’ordine di Pescara e provincia, si è cimentato pure in qualche colpo nella vicina provincia di Teramo, sperando di passare inosservato, ma rimediando anche lì un paio di rimpatri con altrettanti fogli di via obbligatori. Questa mattina è arrivata la resa dei conti. Scovato dalla Squadra Mobile nel suo appartemento di San Donato, ai poliziotti che gli hanno notificato il provvedimento di cattura ha chiesto una sola cosa: «Mi portate a casa di mamma? Vorrei salutarla prima di andare dentro».
Marco le Boeuf