“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Poste in crisi: via anche il Cmp?
Dopo la chiusura di decine di uffici sul territorio ecco l'allarme sul futuro del Centro Meccanizzato Postale
POSTE IN CRISI: VIA IL CMP DA PESCARA? Stando a quanto riferito da Maurizio Acerbo Poste Italiane starebbe procedendo ad una riorganizzazione della rete logistica, a causa della riduzione sul piano nazionale dei volume di traffico lavorati nel 2011 e 2012. In conseguenza di ciò il CMP di Pescara, il centro meccanizzato delle poste e che attualmente occupa 234 lavoratori, oltre 30 di ditte dell’indotto, sarebbe a rischio chiusura. «Il progetto aziendale - spiega il consigliere regionale - prevede il ridimensionamento, forse sarebbe meglio dire lo smantellamento, del CMP che dovrebbe trasformarsi in “centro prioritario” con una riduzione drastica di personale che scenderebbe a 81 unità con 153 esuberi. Praticamente da centro ad alta meccanizzazione il CMP verrebbe ridotto a centro di lavorazione manuale della sola raccolta regionale». Le lavorazioni oggi gestite dal centro pescarese potrebbero, infatti, essere ripartite tra Campania, Marche e Roma.
ACERBO: «PROGETTO POLITICO». Secondo Acerbo il progetto di riorganizzazione presenta molte criticità che evidenziano «il carattere politico delle decisioni che l’azienda sta assumendo. Da quanto mi hanno riferito lavoratori e sindacalisti - ha spiegato - non c’è alla base del progetto la comparazione dei dati sulla produttività con gli altri centri similari né la valutazione che il costo delle lavorazioni della corrispondenza a Pescara è più basso che altrove. Basti pensare - ha aggiunto - che nel 2008 è stato inaugurato il nuovo stabilimento industriale su unico piano di 5.000 mq che affianca il vecchio edificio di 4.900 mq (una dotazione strutturale che è assurdo svuotare) in via Alessandro Volta. La riduzione sul piano nazionale dei volume di traffico lavorati nel 2011 e 2012». Tra l'altro va ricordato che il CMP di Pescara è classificato da Poste Italiane come centro d’eccellenza per qualità e produttività nella comparazione con gli altri centri italiani e ha il primato in Italia nella lavorazione della corrispondenza Raccomandate j+3 (Ancona e Bologna non effettuano nemmeno tale fase di processo). Per Acerbo: «molteplici sono i riflessi che avrebbe sul nostro territorio questa scelta di Poste Italiane non solo sul piano occupazionale e della qualità e dei tempi del servizio. Pensiamo all’aeroporto d’Abruzzo. Con lo smantellamento del CMP verrebbe eliminato il volo postale notturno (che forse è l’unico aereo ad atterrare dopo la mezzanotte) e ci potrebbero essere ricadute anche sulla classificazione dell’aeroporto D’Abruzzo, in quanto potrebbe non essere + uno scalo H24( con la pista aperta di notte). Sicuramente l’aeroporto perderebbe cospicue entrate e l’unico servizio cargo attualmente attivo». La difesa del CMP di Pescara non può essere lasciata alle sole organizzazioni sindacali ma richiede la massima mobilitazione della politica a livello comunale e regionale.
Redazione Independent