“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pomante: «L'unica torta che ci spartiamo è quella alla crema»
Un Caffé Grande Italia colmo di persone ha accolto il candidato sindaco e i 32 componenti della lista dei "Finalmente Pomante
POMANTE: «L'UNICA TORTA CHE CI SPARTIAMO E' QUELLA ALLA CREMA». Un Caffé Grande Italia colmo di persone ha accolto, nel pomeriggio di oggi, Gianluca Pomante ed i trentadue componenti della lista “Finalmente Pomante” che lo appoggerà alle elezioni del prossimo 25 Maggio.
Il candidato Sindaco ha spiegato brevemente le sue motivazioni ed il suo modo di vedere la politica per poi passare la parola ai suoi compagni d'avventura: “Ci siamo distratti, abbiamo lasciato che a governare fossero i peggiori, quelli che non riuscendo a fare nient'altro nella vita di tutti i giorni si sono sistemati con la politica. Noi siamo un gruppo di cittadini che ha deciso di dire basta alla politica di professione, quella ci sta mettendo l'uno contro l'altro per toglierci la forza”.
Tanti, tantissimi ed estremamente sentiti i pensieri e le motivazioni di chi ha deciso di candidarsi supportando Pomante: “Questa città può essere rimodellata proprio come da un pezzo grezzo è possibile tirar fuori un'opera d'arte” fa sapere Sandro Amatucci, artigiano. Mauro Baiocco insegnante e musicista da anni attivo nelle azioni culturali cita Gaber: “Libertà è partecipazione, perché la città potrà cambiare volto solo se ognuno darà il proprio contributo”. Forte fiducia a Pomante ed ai princìpi che muovono il suo impegno arriva dalle parole dei candidati Loris Di Bartolomeo, Rosanna Batesta, Giacinto Di Giovanni, Mauro Fidanza, Ernesta Rastelli, Marcello Francia e Saverio San Lorenzo, che specifica: “Stavo per lasciare la città, le idee di Pomante mi hanno trattenuto qui per provare a crederci ancora”.
Un forte accento alla tutela di giovani, anziani, territorio e qualità della vita arriva dalle parole di Federico Carboni, Claudia Maranella, Marco Cerasetti, Rinaldo “Mauro” Di Matteo, Emanuela Geisberger, Barbara Monaco e Leda Santosuosso.
Il pensiero più attento e ricorrente dei candidati della lista “Finalmente Pomante” è quello che quasi tutti hanno rivolto al futuro dei propri figli, presenti nelle parole di Antonio Di Ovidio, Antonio Panichi, Tiziano Pomante, Serena Stucci e Silvia Ferretti che chiude il suo discorso con un deciso “Non posso delegare il futuro di mio figlio a qualcun altro”.
“Ognuno di noi deve essere il protagonista del cambiamento” sostiene convinta Elisa Ciapanna, mentre Roberto D'Ignazio, commerciante, parla del suo amore per Teramo e del fatto che la città abbia bisogno di riconquistare il suo vecchio stile. Di stile del passato parla ancheMarcello Giancola, mentre Massimo Di Giacomantonio, Giovanni Rosci e Rosella Gabrielli enfatizzano lavoro di gruppo, competenza e la necessità di avere amministratori “liberi ed onesti”.
“La difficoltà non sta nel credere alle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie” sostiene Gabriele Di Ventura citando Keynes. Sulla capacità di ascolto e la volontà di dare realmente voce a tutti i cittadini pongono l'accento le capacità di Grazia Recchilongo ed Andrea Giorgini.
“L'uomo si distrugge con la politica senza princìpi” è la bellissima citazione di Gandhi che accompagna le parole della Professoressa Maria Cristina Marroni, la quale aggiunge “Noi, a Teramo, vogliamo riportare I princìpi nella politica”.
“Vorrei che Teramo fosse bella ed invidiata” sostiene Iuri Tomassini, il cui principale interesse è il decoro urbano, che aggiunge ironicamente “Perché gli studenti universitari smettano di chiamarla TeTramo”.
A Pomante le conclusioni “Si tratta di trentadue persone ben convinte di ciò che fanno, che credono fortemente in una bella città come Teramo. È un impegno solo civico, nell'interesse dei giovani, del futuro e di coloro che non hanno Santi in paradiso”. A chiudere il pomeriggio una torta alla crema, che Gianluca Pomante utilizza metaforicamente per spiegare il suo modo di far politica: “Quella che mangerete oggi sarà l'unica torta che abbiamo intenzione di spartirci”.
Redazione Independent