“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
CENTROSINISTRA TRA UNITA' E DIVISIONE - Il centrosinistra abruzzese alle elezioni comunali del 5 e 6 maggio si presenta - come è noto - con un quadro delle alleanze oscillante tra l'unità e la divisione. Le elezioni primarie, strumento spesso oggetto di controvesia e di discussione, si sono tenute ad Ortona, Montesilvano, L'Aquila (senza l'Italia dei Valori) e San Salvo (senza il Pd). Non si sono svolte, invece, nei comuni di Spoltore ed Avezzano perchè si era scelto, per tempo, di allearsi con l'Uce il Fli e con pezzi organici del centrodestra. Sulle politiche del Sel si è espresso il coordinatore regionale Gianni Melilla che ha dichiarato «di aver ha lavorato ovunque per la unità del centrosinistra e per le primarie. Siamo soddisfatti di aver raggiunto buoni risultati delle Primarie innanzitutto a L'Aquila - nonostante la defezione dell'Italia dei Valori -, ed anche a Montesilvano, Ortona e a San Salvo ,dove però la grave divisione interna al Pd - che portò allo scioglimento anticipato del Comune con l'uscita di scena del Sindaco Gabriele Marchese per responsabilità del Pd locale -, non è stata ricucita». Infatti, alle elezioni di primavera, si sfideranno il candidato sindaco di San Salvo Democratica (la parte del Pd che faceva capo all'ex sindaco Marchese), Sel, Idv, Socialisti ed un altro candidato sindaco del Pd.
L'AQUILA, MELILLA SODDISFATTO - «Siamo soddisfatti - ha aggiunto Gianni Melilla - in particolare della unità raggiunta a L'Aquila con le Primarie e Cialente candidato sindaco per la straordinaria importanza nazionale oltre che regionale che assumono le elezioni nel Capoluogo Regionale, alle prese con il vitale problema della sua Ricostruzione materiale e civile». Ad Avezzano e Spoltore, invece, Pd e Idv andranno con Fli ed Udc mentre Sel presenterà suoi candidati al primo turno, insieme ad altre forze di sinistra. «Se anche in queste due città ci fossero state le primarie, si sarebbero confrontate le diverse opzioni e Sel avrebbe accettato il pronunciamento democratico dei cittadini del centrosinistra, ma ci è stato detto di no e si è preferito dividere il centrosinistra e scegliere la via dell'alleanza con pezzi organici provenienti dal centrodestra. Questa situazione - ha concluso il coordinatore regionale - è per noi contraddittoria, perchè le primarie non possono essere una scelta a macchia di leopardo, così come la coerenza di un progetto programmatico non può essere piegata a logiche personalistiche e localistiche. Naturalmente continueremo a lavorare per l'unità e la coerenza dei programmi e delle scelte di candidati onesti e capaci». Pesa naturalmente in queste contraddizioni abruzzesi il quadro politico nazionale e le incertezze di chi non crede in un centrosinistra unito e capace di avere un programma credibile di governo del Paese.
Redazione Independent