“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Politica. Scontro fra titani
Il sindaco Mascia e Casciano (Pd) non se le mandano a dire. Segnali di campagna elettorale per Pescara 2014?
NEL CENTRO-SINISTRA NON CI SONO CAMPIONI –- «Il mio obiettivo è di stabilire tranquillità e alleanze per il 2014 perché voglio rivincere le elezioni, anche perché di grandi ‘campioni’ nel centro-sinistra non ne vedo, e vedo invece un’amministrazione che lavora a testa bassa, un’amministrazione trasparente, tanto da aver anche deciso di fare un bando per la scelta di un consulente d’immagine: non ero costretto a farlo, non ero tenuto, ma l’ho fatto per vedere ora quale sarà la scusa per tentare di gettare ombre sull’amministrazione di persone perbene, anche se a qualcuno, questo, non piace». Così ieri il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, a margine della presentazione della sua nuova giunta. Parole che non hanno lasciato indifferenti il Pd, che tramite il segretario cittadino Stefano Casciano ha risposto così: «Avete presente la nota pubblicità che recita “Ti piace vincere facile?” Beh, non è certo il caso del Partito Democratico che storicamente, e direi con ironia anche stoicamente, non ha mai amato che gli venissero fatti sconti, quindi chiediamo ardentemente a Mascia di non ricandidarsi nel 2014 a sindaco di Pescara, perché quando il centrosinistra tornerà ad amministrare questa città nessuno potrà dire che è stata una vittoria regalata».
«MASCIA HA RAGIONE» -– «Mascia – aggiunge Casciano – ha pienamente ragione nel sostenere che nel Pd non ci sono fenomeni. Ci sono persone normali, lavoratori, gente che sta sul territorio e affianco ai cittadini “comuni”. I supereroi li lasciamo al Pdl, un partito ricco di geni e premi Nobel in grado di partorire idee come la chiusura al traffico del centro di giovedì, di cancellare 300 posti auto con un colpo di spugna o di eliminare delle panchine per cacciare da piazza Sacro Cuore le badanti nel giorno di risposo. Senza dimenticare il dragaggio, la mancata realizzazione del ponte nuovo ex Camuzzi e l’istituzione della strada parking. Ma d’altronde, non ha torto Mascia nel dire che gli intoppi sono stati causati tutti dal becero ostruzionismo dell’opposizione, e non certo, come affermano le malelingue, dai litigi interni di una maggioranza che non ha né pianificazione né strategia per il territorio».
IL PD NON VUOLE VINCERE A TAVOLINO –- Casciano, continuando nel suo ironico intervento, sostiene che «il partito nato dalla mente di Berlusconi è zeppo di teste illuminate e questo, fortunatamente, ci rassicura. Infatti, non è affatto detto che il segretario Alfano accoglierà l’auto-candidatura di Mascia e, quindi, non è scontato che torneremo a governare la città così facilmente. È vero che nella storia di Pescara solo lui è riuscito a farsi apprezzare tanto come sindaco. Penso alle classifiche di gradimento, che lo vedono precipitare di mese in mese, anche se quelle, parola di Mascia, vanno analizzate diversamente. Solo lui, però, è riuscito a farsi fischiare ad ogni manifestazione pubblica e a farsi dedicare cartelloni in ogni punto della città, dalla pineta dannunziana al porto, con su scritto “dimettiti”. Ma forse le sue gesta da fenomeno non basteranno a convincere Alfano, come non sono bastate quelle del suo collega Cordoma. In quel caso, forse, ci sarà partita. Altrimenti lo diciamo da subito: non accettiamo regali da nessuno e assicuriamo che la battaglia sarà onesta. Non vogliamo vincere a tavolino».
Redazione Indipendent