L'INTRICATA VICENDA DELLE PISCINE LE NAIADI. “Che la Regione non intende assumere una posizione chiara oggi è pubblicamente verificabile da tutti, perché non c’è nessun rappresentante a questo tavolo: si parla nei corridoi, dove, a quanto pare, si fanno pianificazioni e si assumono intese. Chiediamo ufficialmente all’Assessorato competente se i messaggi WhatsApp che portiamo oggi a questo tavolo, nero su bianco, abbiano un contenuto vero: da questi apprendiamo che la Regione revocherà la concessione a Progetto Sport e che indirà una gara. Nessuno si aspetta che un’Istituzione scriva le regole, e ancor più definisca gli interessi dell’Abruzzo, a mezzo WhatsApp e con privati cittadini. Anche su questo andremo fino in fondo”. Così ha aperto la conferenza stampa Luciano Di Renzo, titolare della concessione delle piscine "Le Naiadi" tramite la Progetto Sport Srl dal 2009 .
IL RISCHIO E' IL FALLIMENTO? L'impianto, uno dei più importanti d’Europa - il Foro Italico ha 2 piscine, Le Naiadi 4 - sarebbe oggetto di una istanza di fallimento a carico della Società gestita dal Di Renzo. “Ritrovarci la Procura in casa - spiega il concessionario - non è quello che ci aspettavamo a seguito della richiesta di pagamento da parte della Regione Abruzzo di circa 2ml di euro. Ma non ci spaventiamo: andremo avanti e qui nessuno fallirà come qualcuno si auspica per non pagare il debito e assegnare al altri la concessione".
LE UTENZE NON PAGATE. Di Renzo parla anche del problema delle utenze non pagate. "Le fatture dell’acqua e del gas non pagate - ribadisce - sono quelle specificatamente riferite al periodo in cui le tubature perdevano acqua calda e la regione non autorizzava i lavori né li eseguiva. Progetto Sport ha allora deciso di provvedere per fermare l’incessante aumento dei danni ma ha preteso che fosse la Regione a pagare lo sperpero consapevole di acqua e gas".
Si parla di 400 metri cubi di acqua al giorno e del gas necessario per scaldarla.
I LAVORI ESEGUITI IN CENTINAIA DI IMMAGINI. Sempre Di Renzo, durante la conferenza stampa, ha mostrato le foto dei locali del Centro Sportivo "che nel 2009, anno di inizio della concessione, erano vandalizzati, completamente distrutti, in uno stato di totale abbandono, pavimenti e tetti sfondati, corridoi inondati di acqua, tubature sfondate: una carrellata di oltre 200 immagini di prima e dopo che danno una percezione chiara di quale sia stato l’andamento dei fatti". Insomma, secondo il gestore la struttura non avrebbe quell'indebitamento di circa 2 milioni di euro perchè, compensando i crediti per i lavori di miglioramento e pagando le utenze per ciò che effettivamente è stato consumato durante il periodo, non ci sarebbero i presupposti nè per il fallimento nè per la revoca da parte della Regione Abruzzo.
Redazione Independent