“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Piazza Salotto, una colata di cemento "senza anima" con la giostra vintage
Il cuore di Pescara è l'emblema della morte della città: pochissima gente, negozi che aprono e chiudono e qualche pensionato
REQUIEM FOR PIAZZA SALOTTO. Piazza Salotto, un tempo "cuore" pulsante della città di Pescara, è ormai ridotta ad una colata di cemente "senza anima". Sopra quella pavimentazione, di colore grigio scuro, passeggiano ormai soltanto pensionati, ambulanti e personaggi anomali che parlano da soli
Anche la giostra vintage, che resiste nel bel mezzo, contribuisce a rendere ancora più triste quella che può essere definita la Tienanmen d'Abruzzo.
Se fosse una fiaba ci fa pensare a "La Piccola Fiammiferaia". Se fosse un film sarebbe "L'ultima neve di primavera", quello del bambino che viene portato dal padre sulla giostra e che poi muore di leucemia.
Se fosse musica, infine, Piazza Salotto sarebbe il Requiem di Wolfgang Amadeus Morzart, l'ultimo atto di un epoca che non esiste più.
Di però ce ne sono a pacchi, così come puntare il dito sull'autore principe di questa desolazione (Luciano D'Alfonso): è troppo facile.
La realtà è che l'Italia sta morendo e non soltanto Pescara.
Il Sub.