“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Piana del Fucino: 18 aziende agricole nel guai
I controlli hanno evidenziato situazioni di sfruttamento di personale in gran parte extracomunitario e violazioni in materia di sicurezza e orari di lavoro
Proseguono nella Piana del Fucino i controlli contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, patrocinati dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni nell’ambito del progetto multi-agenzia “Alt Caporalato”.
Nell’ultimo mese, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro ha attenzionato 18 aziende agricole, risultate tutte irregolari. Le posizioni lavorative controllate sono state 97, di cui 76 relative a lavoratori extracomunitari.
Sono state accertate violazioni in materia di orario di lavoro e di sicurezza nei luoghi di lavoro riferite a ben 40 lavoratori. Inoltre, la scorsa settimana, per due delle aziende controllate sono stati emessi altrettanti provvedimenti di sospensione dell’attività a seguito della presenza accertata di 8 lavoratori “in nero”, di cui 7 extracomunitari privi di permesso di soggiorno.
La Task- force, coordinata dall’Ispettorato Territoriale di L’Aquila, ha visto l’impiego dei propri ispettori, e la partecipazione degli ispettori degli Ispettorati territoriali di Perugia, di Roma, di Varese e di Napoli, congiuntamente a personale ispettivo della locale ASL, ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di L’Aquila, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con l’affiancamento dei mediatori culturali messi a disposizione dall’OIM.
L’attività di programmazione e di coordinamento condotta da questo Ispettorato ha consentito di intervenire su obiettivi mirati permettendo di contrastare efficacemente il fenomeno di sfruttamento del lavoro ai sensi dell’art. 603 bis c.p., di cui risulterebbero vittime alcuni lavoratori in quanto sottopagati e sottoposti ad orari di lavoro massacranti.
Non si esclude che dagli accertamenti in corso possano emergere altre irregolarità oltre quelle accertate nell’immediatezza degli accessi.